Una truffa per le realizzazione di edifici a Sassari.
Oggi presso il Tribunale di Sassari è iniziata l’udienza preliminare che vede coinvolti 53 imputati, accusati di associazione a delinquere per truffa ai danni dello Stato nell’ambito del “bonus facciate”, destinato al settore edilizio.
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Secondo l’accusa, sarebbero stati indebitamente percepiti oltre 5 milioni di euro per lavori mai effettuati o eseguiti con fatture gonfiate. La PM Lara Senatore ha richiesto il rinvio a giudizio per tutti gli imputati. Sei di loro, tra cui imprenditori, professionisti e un amministratore di condomini, sono accusati di associazione a delinquere e indebita percezione di erogazioni pubbliche, in concorso con altri 47 imputati, proprietari di immobili e amministratori condominiali.
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Durante l’udienza, la difesa ha chiesto che gli imputati possano essere sottoposti a esame o rilasciare dichiarazioni spontanee, riservandosi di valutare successivamente l’opzione di riti alternativi. Per tre imputati è stato richiesto il giudizio abbreviato subordinato alla presentazione di documenti. Le due persone che hanno presentato denuncia, un padre e suo figlio, hanno chiesto di costituirsi parte civile, richiesta però contestata dalle difese, poiché ritengono che i denuncianti non abbiano subito alcun danno dalle presunte truffe.
L’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza, riguarda 52 edifici a Sassari e in altre località della provincia, in cui sarebbero stati richiesti illecitamente i benefici del bonus facciate con uno “sconto in fattura” per lavori mai effettuati o gonfiati, ottenendo in cambio crediti fiscali. La prossima udienza è fissata per il 24 gennaio, quando verranno esaminati i primi quattro imputati.