Dalle mascherine non conformi alle truffe online.
Durante l’emergenza coronavirus la Guardia di finanza ha rivolto la propria azione contro gli illeciti economico-finanziari che, nel particolare momento che sta vivendo il Paese.
A destare maggiore preoccupazione sono stati i fenomeni di usura, riciclaggio, truffe e frodi in danno della popolazione, anche on line, pratiche commerciali scorrette e pericolose per i consumatori, manovre distorsive sui prezzi, indebite percezioni di risorse pubbliche, reati contro la Pubblica Amministrazione, frodi nelle pubbliche forniture e, più in generale, violazioni al Codice degli appalti.
Oltre 410 gli interventi effettuati dalla Guardia di Finanza a partire dallo scorso mese di marzo per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia da coronavirus. Più di 160 soggetti, a vario titolo, sono stati sanzionati per violazioni commesse nel periodo dell’emergenza, di cui uno tratto in arresto.
La crisi sanitaria connessa al Covid-19 vede la Guardia di Finanza fortemente impegnata, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare l’illecita commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.
Nei primi mesi del 2020, per i reati di contraffazione e frode in commercio nonché per violazioni alle norme in tema di sicurezza prodotti, sono stati denunciati 10 soggetti per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, truffa, falso e ricettazione, con il sequestro di oltre 74 mila mascherine e dispositivi di protezione individuale e 41 confezioni di igienizzanti.