I commercianti di Porto Torres si confrontano sul turismo.
Giungono i primi segnali incoraggianti per il turismo a Porto Torres. I commercianti non nascondono di lavorare con grande sacrificio, ma allo stesso tempo riconoscono come gli arrivi dei vacanzieri costituiscono una vera e propria boccata d’ossigeno. Soprattutto per i negozi del centro, che vorrebbero allungare le iniziative al periodo invernale.
“D’estate si lavoricchia, ma d’inverno l’economia si ferma – esordisce Antonello Fois, titolare del negozio di calzature Calceos, nel corso Vittorio Emanuele -. Occorrerebbe spalmare gli eventi durante tutto l’anno cosicché arrivino persone da fuori. Un turismo semplice, senza tante pretese. Fondamentalmente qui abbiamo persone che vengono per stare al mare e a guadagnare più di altri è il settore del food. Neanche gli sconti hanno inciso tantissimo. La clientela alla fin fine è sempre quella, la storica”.
La pensa allo stesso modo anche Paolo Macchi, titolare della Bottega, in piazza XX settembre: “Il mio è un negozio tipico per chi parte, che non per chi arriva. La presenza mi pare la stessa degli anni scorsi. L’impressione è che stiano arrivando nuove persone, però non so quanto sia effettivamente così. Spesso i nuovi arrivati chiedono dove si trova il centro e si aspettano molto di più. Andiamo avanti con sacrificio e d’estate lavoriamo tutto il giorno. Certo, spesso arrivano persone da diverse parti della Sardegna, ma questo non basta”.
Per quanto riguarda i bar, per loro nessun problema, come conferma Emiliano Eretta, titolare del Cantaros, in via Mare: “Lo sbarco dei passeggeri ci da sicuramente una grossa mano, così come la dà in generale ai locali che vengono generi alimentari. Il problema è che molti turisti sono di passaggio e nella maggior parte dei casi vanno via. Sicuramente a Porto Torres c’è movimento e i b&b sono pieni, ma occorre fare di più”.
Il professor Alessandro Pinna, vice preside della scuola media Brunelleschi punta sulla cultura. “Porto Torres è sempre stato un luogo storico, un’attrazione per altre zone come Sassari e Alghero. I nostri commercianti sanno gestire le attività in maniera attraente e con grande gentilezza durante il servizio. Inoltre l’afflusso dei turisti è determinato dal fatto che qui si ha un costo inferiore. Va rimessa in moto la tradizione, che si aveva fin dall’istituzione degli stabilimenti balneari. E non dimentichiamo che abbiamo due grandi porti, quello turistico e commerciale, come anche il parco nazionale dell’Asinara e l’area archeologica più estesa della Sardegna, incluso San Gavino. Questi sono i nostri punti di forza“.