Il primo caso di vaiolo delle scimmie diagnosticato a Sassari.
Un caso di vaiolo delle scimmie è stato diagnosticato ambulatorialmente martedì scorso dalla clinica di Malattie infettive dell’Aou di Sassari. Il paziente, visitato dai medici della struttura diretta dal professor Sergio Babudieri, presentava lesioni suggestive della malattia, per questo motivo sono stati fatti i necessari prelievi e inviati alla Virologia dell’Aou di Cagliari che, martedì sera, ha dato esito positivo.
“Al momento della visita – fa sapere il direttore di Malattie infettive, professor Babudieri – c’erano caratteristiche anamnestiche, cliniche e obiettive che facevano propendere per il vaiolo delle scimmie. E la conferma è arrivata dalle analisi effettuate dalla Virologia di Cagliari. Il paziente è in osservazione al proprio domicilio. Si tratta, infatti, di una malattia che, per i sintomi non richiede il ricovero ospedaliero né un’assistenza intensiva”.
Il vaiolo delle scimmie, cosa sapere.
Secondo quanto fa sapere il ministero della Salute è stato attivato un Sistema di sorveglianza con Regioni e Province autonome sui casi di vaiolo delle scimmie e il ministero pubblica un bollettino ogni martedì e venerdì. Al momento in Italia, dopo il primo caso confermato il 20 maggio scorso, sono 505 i casi confermati. In Sardegna è il secondo.
Il vaiolo delle scimmie è una zoonosi virale, il virus è trasmesso all’uomo dagli animali, con sintomi simili a quelli osservati in passato nei pazienti con vaiolo, sebbene clinicamente sia meno grave. Il vaiolo umano è stato dichiarato eradicato nel 1980 e, di conseguenza, è cessata la vaccinazione. Lo scorso 23 luglio l’Oms ha dichiarato il vaiolo delle scimmie “emergenza sanitaria globale“.
La trasmissione interumana avviene attraverso il contatto stretto con materiale infetto proveniente dalle lesioni cutanee di una persona infetta, nonché attraverso goccioline respiratorie in caso di contatto prolungato faccia a faccia. La trasmissione può avvenire anche attraverso il contatto di indumenti, asciugamani, lenzuola, stoviglie e altri oggetti contaminati dal virus dal contatto con una persona infetta. Inoltre, il virus può essere trasmesso per contatto diretto con i fluidi corporei di una persona infetta.