La vendita del palazzo fu un azzardo, i motivi della condanna a Becciu

I motivi della condanna al cardinale Becciu.

In un documento di oltre 700 pagine, il Tribunale della Città del Vaticano chiarisce la condanna del cardinale Giovanni Angelo Becciu e di altri imputati, confermando il principio di un giusto processo. La sentenza, risalente a dicembre 2023, ha visto il religioso di Pattada riconosciuto colpevole di peculato e truffa aggravata, in seguito all’enorme investimento di 200 milioni di dollari nel fondo ad alto rischio di Raffaele Mincione, oltre a condanne per autoriciclaggio e truffa aggravata per altri imputati, tra cui Gianluigi Torzi.

Il Tribunale ha sottolineato che il reato di peculato sussiste anche se non ci sono vantaggi personali diretti, poiché l’investimento era in contrasto con gli interessi della Santa Sede. Inoltre, la sentenza ha dichiarato poco attendibile monsignor Alberto Perlasca e ha ribadito la legittimità delle scelte processuali, tra cui il non deposito di alcuni messaggi WhatsApp.

Non da meno è la condanna per i 60mila euro destinati a Cecilia Marogna, usati per spese personali invece che per il rilascio di una suora rapita. La sentenza ha anche esaminato finanziamenti illeciti alla cooperativa del fratello di Becciu, sospettando ulteriori pratiche di peculato.

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