Il caso del falso video porno con il volto di Giorgia Meloni.
Il pubblico ministero del tribunale di Sassari ha citato a giudizio due sassaresi per pubblicazioni volgari su un sito web pornografico, incluso un video falsificato in cui appariva il volto della presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni.
Il metodo utilizzato è quello del “deepfake“, ovvero una tecnica di manipolazione multimediale che utilizza l’intelligenza artificiale per creare contenuti audio o video falsificati in cui le persone o gli oggetti possono sembrare fare o dire cose che non hanno mai fatto. Sebbene possa essere utilizzato in modo creativo e innocuo, ha anche sollevato preoccupazioni per il suo potenziale abuso.
La premier, stando a quanto riporta La Nuova Sardegna, si è costituita parte civile nel processo contro i due imputati per diffamazione. Le indagini, che coinvolgevano una rete internazionale di investigatori, hanno portato all’identificazione degli imputati, padre e figlio. L’ipotesi investigativa suggerisce che il figlio, un abile grafico informatico, avesse un ruolo nella creazione dei video diffamatori. Il processo è stato rinviato a marzo dell’anno prossimo.