Il premio enoletterario del Vermentino.
Il premio nazionale enoletterario Vermentino 2020 ha scritto il suo quarto capitolo. Diverso, certamente da quelli precedenti, ma non per questo meno interessante e ricco di contenuti. L’iniziativa è stata presentata dalla Camera di Commercio a Sassari, ma è stata possibile grazie alla collaborazione del Comune di Olbia con quello di Castelnuovo di Magra, nella provincia di La Spezia.
A vincere il premio enoletterario Vermentino è stato Gesuino Némus (Matteo Locci), con il libro “L’eresia del Cannonau“. L’autore, nato a Jerzu, ha raccontato attraverso un aneddoto del libro, la propria opera: “Il cannonau abolisce la scala sociale. Nel testo vi è una scena nella quale si parla di un carabiniere che, alla richiesta, se bevesse, lascia la divisa per dedicarsi al vino. E poi, perfino il primo miracolo di Gesù Cristo è stato quello di trasformare l’acqua in vino. Ci sarà un motivo”, ha affermato l’autore.
Il concorso ha avuto lo scopo di raccontare attraverso le pagine degli autori, storie di persone, fatti e di luoghi legati alla cultura del vino. Spaccati di cultura materiale, analisi in controluce della volontà del fare su cui si fonda la laboriosità delle nostre terre. Prospettive di storie di vite, dure talvolta, di passioni e lavoro, in un condensato di sensazioni e di emozioni. Un nuovo capitolo che ha avuto per protagoniste ben 29 case editrici di tutta Italia e 30 opere edite. Fondamentale si è rivelata la partnership, in aggiunta alle precedenti, del Consorzio Vermentino di Gallura e dell’Enoteca Ligure. Un Premio che cresce e non subisce gli effetti della pandemia. Dimostrando di essere più forte del coronavirus.