Arrivano le Giornate Fai, i luoghi da visitare a Borutta

La giornata del Fai a Borutta.

Le Domus de Janas a nord di Borutta raccontano di un passato lontano risalente al pre-nuragico. La prima volta però che il paese viene menzionato nei testi è nel 1100 con il nome di Gruta. La grotta Ulari era infatti il primo rifugio risalente all’epoca pre-nuragica e da quel rifugio la popolazione è poi rimasta stanziale attorno alla piana di Sorres prendendo in seguito il nome di Borutta. Da qui partirà l’Itinerario nel Borgo a cura di Salvatore Ferrandu per le Giornate Fai di sabato 26 e domenica 27 marzo.  Un itinerario che racconta di un passato medievale, con tracce di periodo ottocentesco, ma che affonda radici nel romanico

È di epoca romanica infatti la chiesetta più antica Santa Croce, modificata negli anni che raccontano infatti il passaggio alle epoche successive. Ma Borutta conserva anche il portone più antico del Meilogu: risalente al 1778 il portone della chiesa di Santa Maria Maddalena è ancora in bella mostra a raccontare la storia della comunità.  

Ci sono poi in due abitazioni le decorazioni del 1500 di tipo gotico, chiamate Fiammelle Catalane e in altre “sos puddos” mensole in ferro posizionate sopra le porte o le finestre per soleggiare i prodotti della campagna e poi utilizzate per arazzi e tappeti ornamentali durante le feste e le processioni.  Il percorso permetterà ad adulti e bambini di scoprire tra tipologie di porte, ornamenti e palazzi la storia della comunità sviluppatasi attorno al monastero di Sorres.  

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