Dopo il successo di Tananai in sardo, “Bandito” si racconta

Bandito racconta com’è nata Tango in sardo

Antonio Meleddu, in arte Bandito, dopo il successo di Tango di Tananai in sardo, racconta la passione per la musica e per il sardo: “L’amore per il sardo mi è stato trasmesso dalla mia famiglia, che tiene molto alle proprie radici e mi ha cresciuto parlando questa lingua”. Una famiglia che lo ha sempre circondato anche con tanta musica: “Mio padre canta a tenore, mentre mia nonna è stata una nota cantante sarda. Sono cresciuto con canti a tenore, canti a chitarra e voce tipici sassaresi e cantautorato sardo. Per questo, scrivere e cantare in sardo sono diventati due fatti naturali, anche se ci vuole sempre molto esercizio”. Il sardo di Antonio, nato e cresciuto a Sassari, è frutto delle diverse provenienze dei suoi famigliari: la Barbagia, il Marghine e il Logudoro.

Dopo Tango di Tananai, Bandito ha arrangiato Piccola Anima di Ermal Meta e Shallow di Lady Gaga. “In ogni rifacimento – racconta – mi faccio aiutare da mio padre. Lui si deve prendere molti dei meriti, perché coglie gli errori nell’adattamento che io scrivo e mi aiuta a migliorarlo. Mi offre delle buone soluzioni anche quando non so come si dicono alcune cose. È un lavoro di squadra entusiasmante, mai pesante”.

Bandito apparirà presto su Rai 2

Banditoha preso parte alla Performer Italian Cup, che andrà in onda su RAI 2 a partire da giugno, ogni domenica mattina alle 9:00. Ha partecipato in squadra con altri ragazzi dalla Sardegna ed è arrivato primo nella categoria “Canto over 18” nelle fasi nazionali: “È stata un’esperienza fantastica. Era pieno di giovani talentuosissimi, professionisti dello spettacolo ed un grande ed efficientissimo staff. Per me è stata un’esperienza di scambio e di crescita”.

Le tappe principali della carriera di Bandito

Bandito ha imparato a suonare la chitarra alle medie e, a 13 anni, ha scritto la sua prima canzone, all’interno di un percorso musicale da autodidatta. Ha poi suonato e cantato in strada, dove è anche nato il suo nome d’arte: “Ho scelto Bandito come nickname su Instagram, in omaggio ai Twenty One Pilots. Poi, quando suonavo per strada, portavo con me un cartello con i nominativi usati sui social. Da lì, le persone hanno iniziato a parlare di me chiamandomi Bandito, che così è diventato il mio nome d’arte”.

Oltre a suonare per strada, Antonio ha portato la sua musica indie in giro per i locali di Sassari. Nel giugno 2019 ha vinto il primo premio della critica nel contest Savitri di Soleandro: “Oltre a esser stato il primo premio che abbia mai vinto, è stato la mia prima grande avventura collettiva fatta di incontri e scambi. Diciamo, un’inizializzazione al mondo della musica a cui dovrò per sempre tanto”.

Tra i riconoscimenti più importanti, il terzo posto all’edizione 2021 del Festival di Castrocaro, dove con Romantico cronico, si è aggiudicato il Premio Siae per la miglior performance. Nell’estate 2023 si è classificato primo al Festival Borgo in canto, a Borgorose, con il brano Nonostante tutto. Con questo ha rappresentato la Sardegna e ha ottenuto il primo posto all’Italian Performer Cup e la possibilità di partecipare alle fasi europee del campionato.

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