La Madre riaccende l’opera di Grazia Deledda al teatro di Sassari.
Rappresentare un’opera scritta da Grazia Deledda non è certamente un’impresa semplice. Occorre tanta umiltà, dedizione e passione. Caratteristiche che però non mancano alla Compagnia Teatro Sassari, che domani porterà in scena, al teatro Astra, “La Madre“. Un viaggio tra il misterioso e il delirante, tra sogno e realtà, che vedrà 6 attori cimentarsi in diversi personaggi. Un mix di sensazioni contrastanti, anche per gli spettatori, che vivranno insieme ai commedianti il peso della comunità ispirata a Lollove, dove a parlare saranno anche le mura.
L’impegno del regista.
“Ad ottobre abbiamo iniziato a lavorare sull’opera. Inizialmente era prevista a dicembre, ma gli sviluppi post pandemia ci hanno costretti a rinviare la data. Ragion per cui si andrà in scena il 18 e 19 (alle ore 21) e domenica 20 febbraio (alle ore 19) – afferma il regista, Ignazio Chessa -. L’opera è nata quasi per caso. A giugno mentre lavoravo su altri progetti ho trovato l’ispirazione, ma i veri protagonisti sono i 6 attori che in alcuni casi faranno più personaggi, fondamentali per raccordare le scene“.
La Compagnia Teatro Sassari.
La Compagnia Teatro Sassari ha esordito per la prima volta il 14 ottobre 1977 e con l’opera “La Madre” è giunta al centesimo allestimento, che segna il 45esimo anniversario di attività. Quest’ultima rappresentazione si è avvalsa della collaborazione della costumista Carla Galleri, che ha coordinato gli studenti del corso Moda dell’Ipia nella sistemazione e realizzazione degli abiti di scena. La docente lavora da oltre 30 anni nella sartoria teatrale.
La passione dalla costumista.
“Abbiamo deciso, insieme alla Compagnia Teatro Sassari, di poter collaborare con il corso Moda serale dell’Ipia – afferma Carla Galleri -. Io faccio parte del corpo docente della IV e le studentesse sono state coinvolte nella realizzazione dei capi e messa in misura di altri. Hanno accolto con entusiasmo la richiesta di partecipazione a questa attività e stanno tuttora lavorando non solo in classe, ma anche in teatro, cercando di capire com’è strutturato lo spettacolo e i personaggi. Così il lavoro non rimane a se stante, ovvero taglio e cucito, ma si crea veramente la gonna e la camicia di un personaggio reale alla quale poter dare vita e corpo”.
I personaggi.
Lo spettacolo nasce con 4 personaggi principali, alla quale se ne sono aggiunti altri 2, che sono Teresa Soro (La Madre), Claudio Dionisi (don Paolo), Margherita Nurra (Maria Pasca), Eliana Carboni (Agnese, nobile del paese), Andrea Riccio (il sacrista Antioco) ed infine il poliedrico Ignazio Chessa (parroco morto, carabiniere). Le musiche sono del Coro Logudoro di Usini, Domenico Fancellu, Dario e Riccardo Pinna. Le scene di Fabio Loi, le luci di Tony Grandi e il trucco e parrucco a cura di Federica Nonnis.
L’esuberanza del sacrista.
“Sono l’attore più piccolo di questa commedia – esordisce il 14enne Andrea Riccio -. Farò la parte di Antioco, un piccolo chierichetto. Sono molto felice di partecipare a quest’opera perché l’ha realizzata Ignazio Chessa, con il quale ho recitato in precedenza, nonché un bravissimo attore. Non vedo l’ora di andare in scena“. L’appuntamento per la prima è domani, alle 21, al teatro Astra in corso Francesco Cossiga.