La filiera ha generato 26,8 milioni di euro.
La Sardegna, grazie all’Agnello Igp, prima Regione italiana per valore generato nella filiera delle carni fresche IG. Sassari prima provincia.
Lo certifica il rapporto 2019 Qualivita-Ismea, sui prodotti agroalimentari a marchio. La Sardegna è anche la Regione tra food e wine a marchio che cresce di più tra il 2017 e 2018 in tutta Italia in valore economico generato, con un + 32,5%, 408milioni nel 2018 rispetto ai 308milioni del 2017, e si classifica al decimo posto (tra le Regioni della Penisola) come valore assoluto generato. Ed è tra le prime otto regioni per quanto riguarda solo il food, 271milioni rispetto a 191milioni del 2017, con una crescita record in percentuale del 41,4% (nessuno ha fatto meglio).
Sassari si distingue invece come provincia italiana anche nella crescita tra il 2017 e 2018 con un + 41 milioni di euro che la posizionano (in questa classifica) al quarto posto insieme a Taranto.
Dal rapporto emerge che tutte le province in Italia hanno una ricaduta economica dovuta alle filiere Dop Igp Food e/o Wine, in un sistema che caratterizza tutto il Paese e genera un valore diffuso fra piccole realtà produttive e grandi distretti, anche se la concentrazione del valore è forte soprattutto in 5 regioni del Nord Italia in cui si supera 1 miliardo di valore alla produzione generato dalle IG. Sono Veneto (3,90milioni di euro), Emilia-Romagna (3,41milioni), Lombardia (1,96 milioni), Piemonte (1,23 milioni), Toscana (1,11 milioni).
Sul settore della carni fresche certificate aumentano gli operatori e le produzioni. A trascinare il settore nell’Isola è l’unica Igp, l’agnello di Sardegna Igp che si classifica al primo posto (come regione) in Italia per valore generato (26,8 milioni di euro), seguita da Toscana (18,9 mln), Lazio (11,7 mln), Marche (9,6 mln) e Umbria (9,4 mln). La Sardegna porta a casa anche il primo posto come provincia Italiana con Sassari.
Le carni fresche certificate Dop Igp, registrano una produzione oltre le 14mila tonnellate per un valore all’origine di 91 milioni di euro (+2,8% su base annua) e di 195 milioni al consumo (-0,9%) e con 10.370 operatori. Il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP è la produzione principale il cui valore alla produzione sfiora i 48 milioni di euro, segue l’Agnello di Sardegna IGP (26,8 mln), l’Abbacchio Romano IGP (9,8 mln), l’Agnello del Centro Italia IGP (4,5 mln) e la Cinta Senese DOP (2,4 mln).
“Il rapporto Qualivita – Ismea conferma ancora una volta il valore aggiunto del marchio Igp e del nostro agnello per l’economia del territorio sardo – afferma il presidente del Consorzio di tutela dell’agnello di Sardegna Igp Battista Cualbu -. E lo è anche come garanzia per i consumatori che sanno di acquistare un prodotto genuino, sostenibile di cui si conosce l’origine”.
“Sono dati importati che arrivano da una fonte autorevole – afferma il direttore del Contas Alessandro Mazzette -. Questo ci sprona ancora di più a proseguire e migliorare il lavoro messo in campo dal Consorzio a tutela del prodotto e di conseguenza del produttore e del consumatore”.