La cassa integrazione in Sardegna.
È un momento delicato quello che si sta vivendo da alcuni mesi in Sardegna. L’impatto della crisi economica è stato duro per numerosi lavoratori che nel giro di pochi giorni si sono ritrovati a dover chiudere i battenti della propria attività, accusando l’urto del colpo. Sono in tanti a non aver ancora ricevuto alcun sussidio e nell’attesa è nata una guerra “da tastiera” tra insulti indirizzati alla Regione Sardegna e un rimbalzo di colpe tra quest’ultima e l’Inps.
L’assessore regionale del Lavoro Alessandra Zedda ha voluto chiarire alcuni punti chiave riguardo il sistema della cassa integrazione in deroga. Partendo da una buona notizia: sono arrivati i primi bonifici ai beneficiari.”È stato come ricostruire un vecchio motore di un’industria che deve ripartire: è ovvio e impensabile che possa ripartire tutto nel giro di pochi giorni”, chiarisce l’assessore. Una metafora che spiega le difficoltà di un sistema troppo “vecchio” rispetto alle dimensioni gigantesche della pandemia che ha colpito l’Isola.
“La task force ha lavorato senza sosta: voglio precisare che si tratta di un gruppo che ha lavorato per garantire una procedura difficile da governare, con un sistema vecchio e considerando che siamo stati investiti da una pandemia di grosse dimensioni. Voglio che si sappia che questo gruppo di lavoro si è formato ed è cresciuto in capacità – continua l’assessore -. La promessa è quella dell’anticipazione dei pagamenti da parte della Regione, così che i nostri concittadini possano ritirare i pagamenti. Ad oggi sono pervenute 13.911 domande di cassa integrazione in deroga, ancora ne potrebbero arrivare”.
Alla fine i numeri. La Regione ha determinato 5.961 domande. Considerando che ogni domanda può contenere un numero differente di lavoratori. Queste 5.961 domande corrispondono a 12.600 lavoratori.