Domande fino al 15 giugno.
Da ieri, 29 maggio, e fino al 15 giugno, si possono presentare nei Centri di assistenza agricoli le domande per i 9 euro ad agnello marchiato Igp del Fondo per la competitività delle filiere istituito con Decreto dal Governo per attenuare le perdite del settore agricolo a causa del coronavirus.
L’aiuto è riconosciuto in base al numero di capi ovini registrati nella BDN, tra il primo marzo e il 30 aprile 2019. Ed è riservato per le carni di agnello macellate e certificate Igp (9 euro a capo) e per quelli non Igp nati, allevati e macellati in Italia (in questo caso il premi scende a 6 euro a capo).
Questo intervento interesserà 170mila agnelli certificati Igp di Sardegna per un totale di 1.530.000 euro.Il settore ovino usufruirà di questa misura sia nel 2020 che nel 2021, per un totale di 7,5 milioni di euro: 3,5 quest’anno (quasi la metà dei quali andranno agli agnelli Igp sardi) e 4 milioni per il 2021. Questo intervento si sommerà ai 2 milioni di euro del fondo indigenti, destinati per omogeneizzati di agnelli.
“E’ un intervento chiesto e voluto dal nostro Consorzio – afferma il presidente del Contas Battista Cualbu -. La Sardegna fa la parte del leone, ed in particolare gli agnelli marchiati Igp, a cui andranno quasi la metà dei 3,5 milioni destinati al settore in tutta Italia. A questi inoltre, come tutti gli anni, si sommeranno anche i circa 6 euro a capo che arriveranno dal premio accoppiato, per un totale, con i due interventi di 5.600.000 euro”.
Agli agnelli sardi non Igp, invece andranno quest’anno circa 468mila euro destinati a 77.991 mila agnelli macellati tra il primo marzo e il 30 aprile 2019.
“Ancora una volta emerge l’importanza della certificazione Igp che hanno sempre di più una corsia preferenziale rispetto a quelli convenzionali – sottolinea il direttore del Contas Alessandro Mazzette –, oltre ad essere sempre di più preferiti dal consumatore che vedono preferiscono la rassicurazione certificata della provenienza e del rispetto di un disciplinare di produzione”.