I dati sulle frodi creditizie a Sassari.
Le frodi creditizie mediante furto di identità, con il successivo utilizzo illecito dei dati personali e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni con l’intenzione premeditata di non rimborsare il finanziamento e non pagare il bene, continuano ad avere un impatto non trascurabile sul credito alle famiglie. L’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità realizzato da CRIF-MisterCredit evidenzia che nel 2019 in Italia i casi rilevati siano stati oltre 32.300 per un danno stimato che complessivamente supera i 150 milioni di euro.
Ma la costante crescita di questo fenomeno criminale non sembra arrestarsi tanto che le elaborazioni relative alla prima parte del 2020 mostrano una ulteriore incremento nei primi 2 mesi dell’anno prima che il lockdown disposto dal Governo attenuasse la dinamica nel successivo bimestre, con la drastica riduzione degli spostamenti delle persone e la temporanea chiusura della quasi totalità degli esercizi commerciali.
Per quanto riguarda nello specifico la Sardegna, sono stati 1.413 i casi di frode rilevati, dato che posiziona la regione al decimo posto della graduatoria nazionale, guidata nell’ordine da Campania, Lombardia e Sicilia. A livello provinciale, il maggior numero di frodi creditizie è stato registrato nella provincia di Cagliari, con 644 casi (che la collocano al nono posto nel ranking nazionale), seguita da Sassari, con 328 (29esima posizione) e dal Sud Sardegna, con 248.
Tra le forme tecniche di credito in cui si registra il maggior numero di eventi fraudolenti spiccano i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi, che rappresentano la metà del totale, seguiti dalle frodi sulle carte di credito (con il 30,7%) e da quelle sui prestiti personali, che arrivano a spiegare il 9,2% del totale. Entrando nel dettaglio dei beni e servizi acquistati con un finanziamento ottenuto in modo fraudolento, quasi un terzo dei casi ha per oggetto elettrodomestici ma una quota significativa riguarda anche i comparti auto-moto (11,8% del totale), elettronica, informatica e telefonia (8,6%) e arredamento (8,4%). Aumentano i casi che hanno come oggetto di frode consumi (6,9% del totale ma +57,8% rispetto alla precedente rilevazione), spese professionali, trattamenti estetici/medici e soprattutto, prodotti assicurativi, che pur spiegando solo l’1,0% sono più che raddoppiate.