L’argento, noto per la sua lucentezza e versatilità, è tra i metalli preziosi più ricercati in gioielleria e oggettistica. Proprio perché molto apprezzato, è spesso contraffatto con placcature sofisticate che possono confondere anche gli acquirenti più attenti. Per questo motivo, saper riconoscere l’argento autentico è essenziale per evitare truffe e garantire l’acquisto di un oggetto di valore. Come spiegato da Mvs Gioielli, azienda che compra e vende argento a Roma, gli esperti si affidano a una serie di test scientifici e professionali che offrono risultati affidabili, evitando le imprecisioni dei metodi casalinghi.
Come identificare l’argento autentico
Marchi e punzonature: il primo segnale di autenticità
Uno dei primi metodi per verificare se un oggetto è in argento autentico è controllare la presenza di marchi o punzonature. Gli standard internazionali richiedono che i prodotti in argento abbiano impresso un numero che ne indica la purezza. Il marchio più comune è “925”, che sta a significare che il 92,5% dell’oggetto è composto da argento puro, mentre il restante 7,5% è solitamente rame o altri metalli che ne aumentano la resistenza.
Altri marchi includono:
- “999” per l’argento puro al 99,9%
- “800” per una lega contenente l’80% di argento
- Sigilli specifici utilizzati in paesi come Regno Unito, Francia e Italia, dove i bolli nazionali garantiscono la qualità del metallo
Se un oggetto non ha punzonature, potrebbe comunque essere argento autentico, ma è consigliabile verificarlo con test specifici.
Analisi fisica e visiva
L’argento presenta caratteristiche fisiche distintive che lo differenziano dai metalli meno pregiati.
- Colore e lucentezza: L’argento autentico ha un riflesso bianco brillante e una patina che si sviluppa con il tempo a causa dell’ossidazione.
- Peso e densità: Rispetto a metalli placcati o leghe meno nobili, l’argento è più denso. Confrontare il peso di un oggetto con uno di argento certo può dare un primo indizio sulla sua autenticà.
- Ossidazione e reazione all’aria: L’argento autentico tende a scurirsi nel tempo a causa della reazione con lo zolfo presente nell’aria, formando una patina nerastra chiamata “tarnish”. Se un oggetto mantiene inalterata la sua brillantezza per troppo tempo, potrebbe essere solo placcato.
Test chimici e scientifici
Gli esperti di metalli preziosi utilizzano strumenti avanzati per determinare la composizione dell’argento in modo accurato.
- Test con acido nitrico: L’acido nitrico, applicato su una parte nascosta dell’oggetto, cambia colore a seconda della presenza di metalli diversi dall’argento: una reazione verde indica rame o ottone, mentre l’argento puro rimane biancastro o grigio.
- Spettrometria a raggi X (XRF): Questo metodo permette di analizzare la composizione chimica dell’argento senza danneggiare l’oggetto. Viene utilizzato soprattutto dai periti e dagli operatori del settore.
- Test con magnete: Anche se non è una prova definitiva, l’argento autentico non è magnetico. Se un oggetto risponde al magnete, potrebbe contenere metalli ferrosi nella sua composizione.
- Test sonoro: Colpire leggermente un oggetto in argento con un metallo produce un suono chiaro e vibrante, a differenza di altri metalli che hanno un tono più sordo.
Differenze tra argento puro, argento 925 e argento placcato
L’argento viene spesso confuso con altri materiali simili, come il silver plated (argento placcato) o le leghe di metalli non nobili.
- Argento puro (999): È estremamente morbido e raramente utilizzato per la produzione di gioielli o oggetti di uso quotidiano.
- Argento 925 (Sterling Silver): La combinazione con rame rende questa lega più resistente senza alterarne le proprietà estetiche.
- Argento placcato: Si tratta di un oggetto in metallo non prezioso rivestito con uno strato sottile di argento. Con l’usura, lo strato superficiale tende a consumarsi, rivelando il materiale sottostante.
Per distinguere l’argento autentico da un oggetto placcato, si può osservare l’eventuale usura nei punti più esposti e verificare il colore del metallo sottostante.