Sassari nascosta: guida a itinerari e luoghi segreti del nord-ovest sardo

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Luoghi nascosti e itinerari da scoprire a Sassari e dintorni.

Sassari, seconda città della Sardegna per popolazione e importanza storica, è spesso considerata un punto di passaggio per raggiungere località balneari più celebri come Alghero o Stintino, ma nasconde anche luoghi e itinerari tutti da scoprire. Chi si ferma a esplorarla con attenzione scoprirà una città ricca di fascino, mistero e una cultura profonda che si riflette nei suoi quartieri, nei suoi boschi e nei borghi dei dintorni.

Uno dei simboli della città è la cattedrale di San Nicola, situata nel cuore del centro storico. Il suo stile è un mix affascinante di gotico, barocco e neoclassico, segno delle varie influenze che si sono susseguite nei secoli. La facciata decorata e l’interno ricco di opere d’arte la rendono una tappa imperdibile.

Non lontano si trova la Fontana di Rosello, uno dei monumenti più iconici di Sassari. Costruita nel XVII secolo, è adornata da sculture che rappresentano le quattro stagioni e simboleggia l’abbondanza delle acque cittadine.

Il Palazzo Ducale, altro punto di riferimento della città, è un magnifico edificio del XVIII secolo, sede storica del governo locale. Le sue sale affrescate e l’imponente architettura lo rendono una testimonianza del prestigio della Sassari aristocratica.

Ma ecco una guida agli itinerari meno battuti ma straordinari che Sassari e i suoi dintorni possono offrire.

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Centro Storico: tra vicoli, palazzi e racconti dimenticati.

Il cuore antico di Sassari è un labirinto di viuzze, cortili e palazzi nobiliari decadenti. Se Piazza d’Italia e Corso Vittorio Emanuele sono ben noti, ci sono angoli molto meno frequentati che meritano attenzione:

  • Via Turritana Vecchia e i suoi chiostri: spesso ignorata dai turisti, questa strada nasconde antichi chiostri universitari, archi medievali e botteghe che raccontano di un tempo passato. Fermati ad ascoltare le storie di anziani seduti fuori casa nelle sere d’estate.
  • Il Quartiere di San Donato: un tempo cuore popolare della città, è oggi un dedalo di case color pastello, con murales e scorci poetici. La sera, i caffè nascosti attirano artisti e studenti.
  • La Chiesa di Santa Maria di Betlem: anche se visibile, pochi visitano l’interno con attenzione. Qui puoi ammirare una delle architetture religiose più affascinanti della Sardegna, con cupole in stile moresco e cripte misteriose.

Monte Oro e le campagne sassaresi: trekking e panorami.

Pochi turisti si avventurano oltre le mura urbane per esplorare i colli che circondano Sassari. Eppure, in queste zone, si nasconde un microcosmo fatto di sentieri panoramici, oliveti secolari e nuraghi dimenticati.

  • Monte Oro: una delle alture più panoramiche. Da qui si può ammirare l’intero Golfo dell’Asinara. Il sentiero parte dalla zona di Baddimanna e si snoda tra macchia mediterranea e rocce scolpite dal vento.
  • Valle di Logulentu: a pochi chilometri dal centro, offre cammini immersi tra lecci e sorgenti naturali. Ideale per escursioni in mountain bike.
  • Il Nuraghe Sa Domo de Sas Mesas: non segnalato dalle guide, è nascosto tra gli uliveti. La fatica della camminata viene ripagata da un autentico viaggio nel tempo.

Borghi fantasma e villaggi di pietra.

Nei dintorni di Sassari ci sono diversi borghi abbandonati o semidisabitati che raccontano la vita rurale del passato. Perfetti per esplorazioni fotografiche e viaggiatori solitari.

  • Rebeccu (vicino a Bonorva): uno dei borghi fantasma più affascinanti della Sardegna. Camminare tra le sue case di pietra, avvolte dal silenzio, è un’esperienza quasi mistica.
  • Osilo (non proprio abbandonato, ma sottovalutato): situato su un colle ventoso, offre una vista mozzafiato su tutta la Nurra e un castello medievale da visitare al tramonto.
  • Giagumona: piccolo e solitario, è un luogo perfetto per chi cerca autenticità, con il ritmo lento di una Sardegna che resiste al tempo.

Le Vie dell’Acqua: fontane, sorgenti e antichi lavatoi.

L’acqua ha sempre avuto un ruolo centrale nella cultura sassarese. Oltre alla celebre Fontana di Rosello, esistono piccoli gioielli nascosti:

  • Lavatoi di San Giovanni: struttura del XIX secolo ben conservata, ma poco conosciuta. Offre uno spaccato sulla vita femminile dell’epoca.
  • Sorgente di Bunnari: a circa 8 km da Sassari, nel verde del parco naturale. Un’oasi di pace dove rilassarsi o fare pic-nic tra lecci e ruscelli.
  • Le fonti di Caniga: antichi punti di raccolta d’acqua usati dai pastori, immersi in una zona collinare perfetta per escursioni.

Percorsi enogastronomici alternativi.

Oltre alle trattorie del centro, ci sono piccoli agriturismi e cantine che propongono esperienze autentiche e lontane dal turismo di massa.

  • Frantoio del Monte d’Accoddi: organizza visite e degustazioni di oli extravergine locali, accompagnati da pane carasau e formaggi stagionati.
  • Vigneti di Usini e Ossi: qui puoi scoprire il Cagnulari, vitigno autoctono, in cantine a conduzione familiare che accolgono i visitatori su prenotazione.
  • Formaggi di Thiesi e Bonnanaro: il pecorino locale è tra i più premiati, e molti casari aprono le loro porte per raccontarne la storia.

Archeologia segreta: tra nuraghi e altari preistorici.

  • Monte d’Accoddi: anche se conosciuto, pochi ne comprendono la portata storica. Un altare megalitico unico nel Mediterraneo, simile a una ziggurat mesopotamica.
  • Domus de Janas di Sennori: tombe scavate nella roccia, antiche di oltre 5.000 anni, nascoste tra la vegetazione. Da visitare con una guida locale.
  • Villaggio di Su Crucifissu Mannu: area archeologica a Porto Torres, poco pubblicizzata, con tombe e resti di insediamenti prenuragici.

Itinerari naturalistici costieri alternativi.

Se cerchi mare ma vuoi evitare la folla di Stintino o Platamona:

  • Spiaggia di Lampianu: piccola baia di ciottoli, accessibile tramite un sentiero scosceso. Selvaggia, solitaria e di una bellezza primordiale.
  • Scogliere di Argentiera (zona nord): oltre la vecchia miniera, ci sono calette raggiungibili solo a piedi o in kayak. Mare cristallino e scogliere che sembrano scolpite da uno scultore visionario.
  • La penisola di Capo Falcone (lato ovest): poco battuta rispetto alla Pelosa, offre trekking costieri con scorci da cartolina e avvistamenti di fauna marina.

Conclusioni: itinerari della Sassari che non ti aspetti.

Questa guida vuole essere un invito ad andare oltre l’apparenza. Sassari e il suo territorio circostante sono un mosaico di storie, paesaggi, sapori e silenzi. Ogni itinerario alternativo è un’occasione per rallentare, osservare e ascoltare la Sardegna profonda, lontana dai riflettori e autenticamente magica.

Consiglio finale: affidati, se puoi, a guide locali indipendenti o associazioni culturali che propongono tour alternativi. Conoscono ogni pietra, ogni albero e ogni leggenda di questo angolo di isola, e sapranno mostrarti luoghi che non troverai mai su una guida turistica.

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