Il problema dei capelli e delle unghie fragili è molto diffuso. Risolverlo è fondamentale in quanto, al di là della questione prettamente estetica, può essere spia di criticità come le carenze alimentari, in particolare di oligoelementi come lo zinco e il selenio. Il primo aspetto su cui concentrarsi è quindi quello dell’alimentazione.
Premettendo sempre l‘importanza di rivolgersi a professionisti qualificati – nutrizionisti o dietologi – per farsi stilare un piano personalizzato, ricordiamo che fra gli alimenti che non dovrebbero mai mancare in una dieta per rinforzare capelli e unghie troviamo olio d’oliva, pesci come il salmone, ricco di acidi grassi omega 3, molto utili quando si tratta di ottimizzare l’idratazione del cuoio capelluto, fonti di vitamina C.
Come accennato nelle righe precedenti, anche lo zinco, contenuto in alimenti come i crostacei, e il selenio, che possiamo trovare in latticini, uova, legumi e riso integrale, sono cruciali.
Nel caso in cui non dovessero arrivare risultati e si dovessero riscontrare delle evidenti carenze nonostante i cambiamenti a tavola, si può sempre optare per l’acquisto di integratori capelli e unghie in farmacia (in un periodo complesso come quello che stiamo attraversando, approfittare dei prezzi vantaggiosi e dell’ottima qualità offerta da portali come Farma27, una delle e-farmacie più famose d’Italia).
Per quanto riguarda i capelli, è cruciale scegliere con molta attenzione i prodotti per l’igiene degli stessi. Fondamentale è utilizzarne di poco aggressivi e avere cura di orientarsi verso soluzioni in grado di favorire la riduzione della sintesi dei metaboliti del testosterone (tra i principali rientra il DHT o diidrotestosterone, noto per la sua associazione con l’eziologia dell’alopecia di tipo androgenetico che, al contrario di quanto si possa pensare, non si manifesta soltanto negli uomini, ma può comparire anche nelle donne).
Non c’è che dire: i consigli per affrontare e risolvere il problema dei capelli e delle unghie fragili sono numerosi. Oltre a quelli appena citati, ricordiamo anche il ruolo della gestione dello stress. Sono diversi i punti di vista scientifici che associano questa condizione psicofisica al rischio di insorgenza di alopecia areata (sulla correlazione si discute molto, ma è bene rammentare che, negli individui che hanno a che fare con questa condizione, vengono spesso riscontrati quadri di ansia, finanche di depressione).
Fra i tanti lavori scientifici degni di nota è possibile citarne uno pubblicato nel 2007 e condotto da un team attivo presso la University of Lübeck (Germania). Gli esperti in questione hanno studiato gli effetti della cosiddetta Sostanza P, un neuropeptide associato agli stati di stress psicofisico, sui follicoli piliferi umani, scoprendo la sensibilità di questi ultimi ad alcuni biomarcatori dello stress.
Quando si parla di controllo di questa condizione, ognuno ha la sua strategia. C’è chi medita, chi legge, chi si dedica a una passeggiata all’aria aperta. Quello che conta è essere consapevoli del fatto che il nostro stato emotivo influisce sull’aspetto esteriore impattando in diversi modi.