Nello svolgimento di specifiche attività lavorative i rischi potenziali sono numerosi. In questo articolo ci si concentrerà nello specifico sui rischi correlati all’esposizione al rumore, soprattutto dove può risultare particolarmente intenso. Esistono appositi DPI che consentono di proteggere le orecchie dai rumori, per evitare di subire danni all’apparato uditivo.
I DPI anti rumore
I DPI disponibili in commercio che consentono di tenere al riparo l’udito sono vari. La scelta di quale utilizzare dipende da numerosi fattori, tra cui il tipo di attività che si sta svolgendo e anche i rumori cui si è sottoposti. Occorre ricordare, infatti, che un DPI non deve impedire i movimenti del lavoratore. Inoltre è importante ricordare che a seconda del livello di rumore cui si è sottoposti è importante sfruttare il corretto dispositivo; anche le normative presentano questo tipo di differenziazione, così come le indicazioni presenti su ogni DPI antirumore. Nello specifico, i DPI che proteggono l’udito sono di due tipi: cuffie antirumore e inserti otoprotettori, che comunemente sono chiamati tappi. Per specifiche mansioni esistono caschi che coprono l’intera testa, che consentono al contempo di proteggere il viso, gli occhi, le orecchie e in alcuni casi anche di filtrare l’aria esterna che penetra nel casco.
Scegliere un DPI
Come accennato, per ogni tipologia di lavoro esistono i DPI più adatti. Quando si parla di dispositivi antirumore le differenze non sono solo nella tipologia di oggetto che si utilizza, ma anche nella possibilità che possiede di schermare l’udito dai rumori più o meno “forti”. Si parla più precisamente di livello di rumore, o di intensità. Secondo le normative, le protezioni per l’udito sono obbligatorie quando il livello di rumorosità supera gli 80 dB; nel caso in cui durante l’attività lavorativa il rumore è costantemente superiore agli 80 dB, ma inferiore agli 86 dB, il datore di lavoro ha l’obbligo di fornire delle protezioni per l’udito, ma il lavoratore non ha l’obbligo di indossarle. Vige invece l’obbligo per il datore di lavoro di fornire protezioni e per il lavoratore di indossarle quando la sua attività si svolge in un luogo in cui il livello di rumorosità sia costantemente superiore agli 85 dB. Le medesime regole valgono anche nel caso n cui siano possibili saltuari rumori improvvisi con livello di rumorosità superiore ai 135 dB. Per quanto riguarda invece il tipo di dispositivo antirumore da utilizzare, molto dipende anche dall’attività che si sta svolgendo, perché in alcuni casi un DPI può risultare più pratico rispetto ad altri. Ricordiamo anche che il dispositivo antirumore non ha il compito di eliminare completamente i rumori cui è sottoposto un lavoratore; questo perché in ogni caso è importante mantenere l’attenzione sull’attività che si sta svolgendo, così come il contatto con gli altri addetti.
Perché ridurre il rumore
Nello svolgimento di attività per le quali le normative dedicate alla sicurezza sul luogo di lavoro prevedono l’utilizzo di appositi DPI per la protezione dell’udito è importante utilizzare tali dispositivi costantemente. Questo perché i danni causati dall’esposizione a forti livelli di rumore si possono verificare anche quando l’esposizione a rumori intensi è solo temporanea. I rischi sono vari, tra cui l’ipoacusia, ossia la perdita dell’udito, così come il presentarsi di acufeni: un ronzio costante che permane a lungo o in maniera perenne. Mentre alcuni danni all’udito si manifestano dopo essere stati esposti al rumore per lunghi periodi, in alcuni casi si possono presentare disturbi, riduzione della soglia udibile ed eventualmente anche traumi ai timpani causati da rumore episodico molto intenso.