Il computer industriale rappresenta una categoria di dispositivi informatici progettati specificamente per operare in ambiti particolari, cioè caratterizzati da condizioni ambientali più severe rispetto agli ambienti domestici o da ufficio. La principale differenza tra un computer industriale, come l’x86, e un normale computer desktop è la sua capacità di resistere a una grande varietà di stress esterni.
Polvere, umidità, temperature estreme, vibrazioni e agenti ambientali aggressivi sono tutti fastidiosi attori che, in breve tempo interromperebbero il corretto funzionamento di un dispositivo tradizionale. Nel caso di un modello industriale, invece, questi agenti non impediscono al sistema di continuare a operare ad alta efficienza.
Sono beni con un ciclo di vita molto lungo e che, in genere, possono arrivare anche a dieci anni di utilizzo serrato e senza intoppi. La loro particolarità non è tanto quella di essere robusti e massici, quanto di essere in grado di gestire enormi moli di dati, programmi complessi oltre a saper svolgere operazioni e carichi di lavoro molto pesanti.
A cosa serve? Come viene utilizzato?
La principale funzione è, come accennato, garantire la resistenza e l’efficienza in contesti caratterizzati da polvere, umidità, temperature estreme e vibrazioni.
In genere sono dispositivi impiegati nel campo dell’automazione industriale, in cui svolgono un ruolo di strumento di comando, pianificazione e controllo. I computer industriali, in pratica, gestiscono macchinari e linee di produzione e permettono di migliorare l’efficienza operativa.
Oltre all’automazione sono impiegati per operare con processi chimici, produzione di energia e altre attività che richiedono monitoraggio costante e interventi tempestivi da parte del personale qualificato.
In ambito medico, invece, questi dispositivi trovano applicazione in apparecchiature diagnostiche e dispositivi medici che richiedono un’elevata affidabilità e resistenza. Lo stesso vale per l’ambito del controllo ambientale nei contesti industriali e chimici, così come quello ferroviario e navale: in queste situazioni i computer automatizzano, ottimizzano, rendicontano e amministrano alla massima efficienza e senza interruzioni.
Quanto può costare un potente computer industriale?
I costi dei computer industriali variano in base alle specifiche tecniche, alle prestazioni richieste e alla personalizzazione necessaria per soddisfare le esigenze dell’ambiente industriale in cui verranno impiegati. Chiaramente sono più costosi rispetto ai loro equivalenti desktop ma ci sono modelli che, grazie al progresso tecnologico, possono essere acquistati anche da un consumatore privato.
In genere sono modulabili ed espandibili, quindi configurabili in base alle esigenze di lavoro a cui saranno destinati. Questo influenza molto il costo perché è chiaro che l’aggiunta di feature, memoria o caratteristiche di robustezza, in rami come quello industriale, ha costi abbastanza elevati.
Tutto dipende anche dalla tipologia, a scelta tra un box PC, un rack o un custom. Nel primo caso parliamo di un PC box compatto, versatile e adatto a una grande varietà di ambienti industriali. Per chi ha bisogno di soluzioni più robuste e complesse ci sono i rack, letteralmente “armadi” con cui è possibile dirigere cantieri o siti industriali di grandi dimensioni. Infine ci sono i custom, cioè i computer industriali realizzati su misura: in questo caso i costi possono aggirarsi da qualche centinaio di euro a diverse migliaia di euro.