La micropigmentazione è una tecnica utilizzata prevalentemente nel settore estetico ideata per migliorare, bilanciare e abbellire i lineamenti del viso.
Questo metodo moderno ed evoluto è stato ideato sia per correggere determinate imperfezioni del viso (ridisegnare le sopracciglia, dare più volume alle labbra, ecc.) che per rimediare esteticamente a fenomeni come la calvizie o nascondere cicatrici dovute a interventi chirurgici.
Questo articolo vuole essere una sorta di finestra sul mondo della micropigmentazione, utile in ugual modo per chi approccia per la prima volta al trucco permanente e per chi, semplicemente, ha bisogno di fare chiarezza tra i differenti tipi di micropigmentazione.
Differenti tipi di micropigmentazione
Conformemente ai molteplici utilizzi a cui si presta la micropigmentazione, definire comunemente questa tecnica “trucco permanente” è decisamente riduttivo.
Piuttosto si tratta di una tecnica che, oltre a migliorare l’aspetto esteriore di una persona, risolve anche diverse problematiche inerenti alla sfera emotiva dovute, appunto, dalle imperfezioni fisiche.
Quando la micropigmentazione viene utilizzata per accentuare il rosso delle labbra o per creare nei di bellezza sul viso, ad esempio, prende il nome di micropigmentazione estetica. Differentemente, il tatuaggio dei capelli e la copertura delle cicatrici rientrano nella sfera della micropigmentazione ricostruttiva.
Micropigmentazione estetica
La micropigmentazione estetica è quella che viene utilizzata maggiormente per definire o rimodellare la forma delle labbra, degli occhi e/o delle sopracciglia.
- Labbra: l’effetto è quello di labbra più carnose, simmetriche e definite. Basicamente quello che si ottiene con un comune rossetto, ma senza il rischio di sbavature e senza la noia di togliere il trucco ogni sera prima di andare a dormire.
- Occhi: grazie alla tecnologia moderna di questa tecnica, ad oggi, è possibile disegnare il contorno degli occhi simulando l’effetto di differenti linee di eyeliner. Le più comuni sono l’eyeliner grafico, l’eyeliner sfumato e il rima ciliare.
- Sopracciglia: ritoccare le sopracciglia non vuol dire soltanto modificarne la forma, ma armonizzare tutti i lineamenti del viso in quanto le sopracciglia, si sa, sono la cornice dello sguardo.
Micropigmentazione ricostruttiva
La micropigmentazione ricostruttiva, invece, ha lo scopo di correggere determinati difetti o anomalie fisiche come ad esempio le cicatrici, la vitiligine, l’alopecia e la calvizie o la ricostruzione dell’areola mammaria.
A seconda dell’area interessata si può parlare di micropigmentazione su vitiligine, tricopigmentazione o micropigmentazione correttiva.
- Micropigmentazione su vitiligine: si tratta di scurire le macchie più chiare dovute alla vitiligine inserendo il pigmento color pelle sulle zone interessate
- Tricopigmentazione: tecnica elaborata per ovviare esteticamente al problema della calvizia simulando l’effetto di un taglio di capelli rasato o di un infoltimento della chioma, a seconda delle necessità
- Micropigmentazione correttiva: vengono così definiti tutti gli interventi di micropigmentazione volti a contrastare dismorfie o alterazioni del colorito della pelle.
Micropigmentazione: domande frequenti
Le domande più frequenti sulla micropigmentazione riguardano sempre la durata del pigmento sulla pelle e il dolore che si prova durante il trattamento.
Rispondere in modo accurato ed esauriente a queste domande non è semplice in quanto sia l’attaccamento del pigmento sulla pelle che il dolore sono due fattori molto soggettivi.
Ma, in linea piuttosto generica è possibile affermare che, a seconda della tipologia della pelle e della zona che viene trattata, il colore può durare da un minimo di sei mesi ad un massimo di diciotto mesi.
Per quanto riguarda il dolore, invece, molto dipende dalla sensibilità della persona e dalla scelta di utilizzare o meno creme anestetizzanti.
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