La Sardegna è una delle regioni più belle non solo da vedere ma anche da assaporare, in quanto sa proporre piatti eleganti, raffinati e soprattutto gustosi.
Scopriamo insieme i cinque piatti sardi più famosi e in quale casseruole cucinarli per ottenere un risultato di altissima qualità.
La bontà della cucina sarda
La cucina sarda è una delle più apprezzate per quanto riguarda il territorio italiano, poiché si avvale di ingredienti semplici che riescono ad esaltare i sapori in maniera del tutto naturale.
Per questo motivo abbiamo deciso di presentarti i cinque piatti più ambiti della cucina sarda. Per ognuno di questi suggeriremo quali sono le migliori pentole in cui cucinare i piatti sardi per ottenere un ottimo risultato e infine ci soffermeremo sul sito spadellami.it, dove potrai scoprire e acquistare tutte le diverse tipologie di pentole.
Le ispinadas
Questo piatto era consumato dai pastori che uscivano con il loro gregge, in quanto è molto semplice da trasportare e, vista la presenza di ingredienti molto nutrienti, riusciva a garantire il giusto supporto per far sì che l’uomo gestisse al meglio le sue giornate impegnative.
Si compone di bocconcini di carne di pecora, che vengono impilati alternando le parti più grasse a quelle più magre e che, grazie alle loro dimensioni contenute, sono molto semplici da cuocere.
Questo piatto rientra nella tradizione sarda ed è possibile assaporarlo durante le feste di paese oppure quando ci si reca presso posti caratteristici, che non vedono l’ora di offrire ai turisti tutto quello che la Sardegna può trasmettere loro.
La cottura delle ispinadas prevede di avvicinare lo spiedino con la carne direttamente al fuoco e girarlo periodicamente per beneficiare di una cottura uniforme. Per mantenere il cibo al caldo, magari vicino al fuoco, l’ideale è ricorrere a un tegame in terracotta o in acciaio inox o una pentola in rame, meglio se con coperchio.
Le mungetas
Le lumache non sono un piatto tipico ed esclusivo della cucina francese, ma vengono consumate in larga misura anche dai sardi, che le chiamano per l’appunto le mungetas.
Le lumache utilizzate per questo piatto sono quelle definite come monachelle, ovvero più grandi rispetto alla media.
Nella maggior parte dei casi, queste vengono arrostite oppure cotte in un soffritto con prezzemolo, aglio, olio e gli ingredienti che più si preferiscono, anche se è consigliabile impanarle leggermente nel pangrattato per rendere la fragranza più croccante.
La pentola più indicata per realizzare questo tipo di piatto è sicuramente una casseruola qualora si voglia procedere a una cottura lenta, oppure una classica padella per friggere che consentirà una preparazione più veloce e altrettanto saporita.
Il Porceddu
Questo è sicuramente uno dei piatti caratteristici della Sardegna, perché tutti lo abbiamo sentito menzionare almeno una volta nel corso della vita.
Si tratta di un maiale di circa 5 kg e con un’età massima di 20 o 25 giorni, che viene cotto allo spiedo e rigirato molto spesso per far sì che i liquidi non vengano dispersi e la cottura possa avvenire uniformemente.
Molto importante il condimento di questo piatto, che avviene per lo più con erbe aromatiche come rosmarino e foglie di mirto.
Anche in questo caso il piatto, una portata di grandi dimensioni, viene generalmente arrostito sullo spiedo per un periodo compreso fra le 3 e le 5 ore. Sicuramente il suggerimento sulle pentole adatte per mantenere calde le ispinadas, vale anche per questo piatto.
La fregola con le arselle
Ecco un primo piatto da far venire l’acquolina in bocca.
Tra gli ingredienti principali di questa portata rientra la pasta di semola sarda, che può essere scelta nelle varie forme e dimensioni, la quale andrà condita con delle telline, ovvero delle piccole vongole che è possibile trovare sulla riva del mare.
In questo caso è necessaria una padella per far soffriggere l’olio e cuocere le telline e poi una pentola dai bordi alti per preparare la pasta.
Ovviamente le fregole, così come qualsiasi altro tipo di pasta, possono essere cotte anche in compagnia della carne o delle verdure in base ai gusti dei commensali.
Il dolce Saedas
L’ultimo piatto che vogliamo presentarti oggi è il Saedas, un dolce tipico sardo composto da un raviolo fritto al cui interno è presente pecorino sardo, limone e scorza di arancia.
Ovviamente si tratta di una preparazione piuttosto lunga, in quanto bisogna realizzare la pasta e amalgamare i vari ingredienti per creare un ripieno perfetto.
Come abbiamo accennato, nonostante gli ingredienti possano apparire fuorvianti si tratta di un dolce e non di un primo piatto. Andrà fritto all’interno di una padella adatta per realizzare fritture leggere e croccanti, come ad esempio una padella in alluminio, e assaporato tiepido.
Perché è importante utilizzare la pentola più indicata per la preparazione dei cibi?
Ogni pietanza ha le sue particolari caratteristiche ed è fondamentale esaltarle dando la giusta importanza alla cottura.
Se vuoi essere all’altezza di ogni tipo di ricetta e stupire tutti i tuoi commensali, ti consigliamo di visitare il portale spadellami.it.
Su questo sito infatti, potrai trovare consigli e suggerimenti preziosi per scegliere al meglio le pentole e le casseruole nelle quali preparare i tuoi cibi, approfondendo tutte le caratteristiche di questo accessorio, con competenza e professionalità.
Non ti resta quindi che partire alla scoperta di un mondo culinario variopinto e fantasioso di cui non potrai più fare a meno.
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