Il matrimonio tradizionale si è svolto ieri a Ittiri.
Ieri mattina Ittiri si è risvegliata avvolta da una magica atmosfera, grazie ad un antico matrimonio. Sotto un caldissimo sole d’autunno, il formicolio di donne laboriose è iniziato prestissimo. Tutto doveva essere perfetto per il giorno del matrimonio dei giovani sposi. Nonostante si trattasse di una rivisitazione storica, perfettamente corrispondente all’evento originale, nei costumi, nelle usanze, nei volti delle persone si percepiva la gioia di un giorno memorabile, vissuto appieno da tutta la comunità.
Il vociare delle donne intente nei preparativi si interrompe al suono di un clacson grave: ecco la macchina della polizia degli anni ‘50, che fa da apripista al corteo. E dopo i preparativi, gli sposi escono sotto braccio dalla casa della sposa per arrivare in corteo alla chiesa di San Francesco, dove la loro unione è stata benedetta. Colori sgargianti, fazzoletti che volano, piatti rotti sul sagrato della chiesa, applausi: Ittiri festeggia il giorno più bello della giovane coppia, l’unione di due ragazzi che si apprestano a vivere insieme il resto della loro vita. Le campane rintoccano a festa. Dopo che il corteo è rientrato verso la casa della sposa sono iniziati i festeggiamenti veri e propri, con brindisi e inni, bicchierini di rosolio al cielo in segno di gioia. Poi il pranzo nuziale privato, con balli e canti sino a sera. E tutti, indistintamente, tutti i presenti hanno partecipato alla festa, augurando ai giovani sposi, prosperità e vita.
L’Associazione Itifallico, partendo da un’idea lungimirante dell’Associazione Istiga, genitrice del progetto originale ha lavorato otto mesi per mettere in scena tutte le varie fasi di questo rito, iniziate a giugno con il fidanzamento e terminate oggi, con la benedizione in chiesa. Dalle autorità civili e militari, dai bambini alle signore anziane ai passanti in bicicletta: tutti i presenti hanno fatto parte di questo spettacolo a cielo aperto, restituendo dignità e importanza ad un rito religioso e civile tra i più belli.
“S’affidu, in sardo “Il matrimonio”, era considerato un evento vero e proprio, con un rituale impegnativo ma solenne. E’ stata una giornata impegnativa, scandita da momenti di grande pathos e animazione, dove tutti, persino i bambini, hanno partecipato all’emozione che gli sposi hanno vissuto, minuto per minuto, esattamente come accadeva nei tempi passati. Il paese è stato coinvolto in un revival, dove tutto aveva il sapore di una volta. Persino nei costumi, curati nei minimi dettagli dal costumista Fabio Loi, che hanno catapultato gli spettatori indietro nel tempo. Come il tempo si è fermato nelle case degli sposi, gentilmente concesse dalla famiglia Simula Cossu, le famiglie Pes Scanu, Idda Orani e Nieddu Faedda, così anche nei costumi, nei passi di danza, nelle canzoni, persino nel dialetto, parlato e cantato per tutta la durata dell’evento.
“I racconti agli sposi intervistati degli anni 50 e le foto che ci hanno fornito, sono stati la trama che ci ha permesso di mettere in scena un evento come questo, amato, partecipato e seguito sino all’ultimo giorno”- sottolineato il direttore artistico dell’Associazione Itifallico Massimiliano Marongiu Trini- Un ringraziamento speciale alla Questura di Sassari per l’auto storica fornita, ma in generale a tutti coloro che in questi eventi hanno lavorato insieme all’associazione, e hanno permesso di realizzare queste giornate memorabili, compresi i partner che hanno creduto fortemente in questo progetto.”