Va avanti l’antico rito a Ittiri: dopo il fidanzamento, la tosatura delle pecore

Prosegue a Ittiri l’antico rito del matrimonio

Prosegue a Ittiri l’antico rito del matrimonio, dopo il fidanzamento è stato il turno della tosatura delle pecore. Dopo lo scambio delle promesse tra Sergio e Luana, i futuri sposi protagonisti dell’evento culturale “Mano’s de faina’s pro s’affidu”, avvenuto due settimane fa, tutto il paese si è riunito a Binza Fontana, per la tosatura delle pecore. La cui lana verrà lavata, cardata e asciugata, per essere usata a fine settembre, per confezionare il materasso nuziale e i cuscini.

È quello che è accaduto questa mattina a Ittiri in una località alla fine di una delle vie principali, via Vittorio Emanuele. Un luogo che negli anni 50 era frequentato dalle massaie che lavavano i panni in quello che era conosciuto come il lavatoio di Binza Funtana. Un sito oggi ripulito dall’Associazione Itifallico, promotore dell’iniziativa “Mano’s de Faina’s Pro S’affidu. Che ha voluto ricostruire uno spaccato di vita ittirese degli anni ’50. Quando, in vista del matrimonio, bisognava preparare la lana che poi si utilizzava per riempire il materasso degli sposi.

Il lavaggio della lana

Di primo mattino le massaie hanno iniziato a lavare di buona lena, mentre i mariti, dopo aver tosato le pecore, hanno iniziato a scaldare i pentoloni dove poi questa lana veniva immersa e cardata. La giornata soleggiata ha accompagnato il vociare delle massaie che tra loro si scambiavano pareri sui due sposini. Mentre nei paiuoli, la lana continuava la bollitura. In questo luogo identitario pieno di ricordi, anche gli spettatori hanno fatto parte di un film. Dopo la tosatura e la bollitura, la lana è stata lavata nelle vasche dalle massaie e stesa ad asciugare. Dopo questo ultimo passaggio, e quindi finito il lavoro, tutta la comunità proseguiva i festeggiamenti con pecora bollita, rosolio e il meritato riposo. Un pranzo conviviale, accompagnato da canti e balli dell’epoca state curate da Radio Club Coros- Museo della Radio Mario Faedda.

L’immersione nella tradizione è totale. Tutti i partecipanti erano vestiti con gli abiti della quotidianità ittirese, e persino i panni stessi erano indumenti originali appartenenti alle famiglie di un tempo. Persino i profumi hanno regalato antiche memorie: profumi di pulito, di natura, di vini e formaggelle, dolci tipici che le massaie continuavano a sfornare per tutto il periodo che accompagnava i giovani al matrimonio. Un impegno importante, condiviso e partecipato, che il direttore artistico Massimiliano Marongiu Trini ha voluto fortemente, e che ha preparato, insieme ai partner, all’associazione e alla Compagnia teatro Ittiri, oltre che a tutti i volontari, in un anno di studio e di programmazione.

L’attesa per il matrimonio

Il prossimo appuntamento è per fine settembre, quando la lana, ormai pronta, verrà usata per riempire il materasso nuziale. Il prossimo appuntamento è fissato per il 28 settembre. Per tutta l’estate, il centro storico di Ittiri sarà abbellito da fiori e piante negli ingressi e nei balconi nelle case, e verrà indetto il concorso a premi “Fai fiorire il tuo quartiere”. Nella zona interessata dall’evento in via Gelsi, resteranno aperte l’antica merceria e la cantina, in modo da conservare l’attesa per il giorno del matrimonio, fissato per il 13 ottobre.

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