Allevatore di Mores nei guai, cosa rischia per l’incendio del 2020

Incendio mores

L’accusa all’allevatore di Mores.

Un allevatore di Mores è stato accusato di incendio colposo per un vasto rogo scoppiato a luglio 2020 nell’agro del paese. L’incendio, originato, secondo l’accusa, per via della sua negligenza e imprudenza, ha interessato un’area di quasi novemila ettari. Nel 2021, il giudice ha rinviato a giudizio l’allevatore. Recentemente, il pubblico ministero ha richiesto otto mesi di reclusione. L’udienza è stata rinviata per la discussione della difesa.

Il rogo di quattro anni fa ha impegnato a lungo le squadre del corpo forestale. L’incidente è avvenuto in estate, durante lavori per la realizzazione di fasce parafuoco. Le fiamme hanno rapidamente divorato un ampio terreno incolto, ricoperto di vegetazione spontanea. Secondo l’accusa, l’imputato non ha adottato le cautele necessarie per prevenire l’espansione del fuoco.

In particolare, non ha avuto una seconda persona per monitorare il lavoro e prevenire incidenti. Le scintille generate dall’attrito della falciatrice con il suolo avrebbero potuto accendere il fuoco. Questo comportamento ha causato un pericolo per la pubblica incolumità. L’incendio ha interessato quasi 9 ettari di vegetazione, con un costo di 3.924 euro per le operazioni di spegnimento. La Regione autonoma della Sardegna è parte offesa nel procedimento.

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