Non tutti i mali vengono per nuocere, il riscatto degli studenti spagnoli a Sassari

L’impegno dei 16 studenti spagnoli dell’Erasmus.

Niente bulli, pupe e rock n’ roll, ma 16 studenti spagnoli dell’Erasmus, che al suono del più soft “Tusa Tusa” hanno vivacizzato con l’esuberanza della loro età e non poca imprudenza, in tempo di lock down, la loro “fiesta” su un panoramico terrazzo condominiale di Sassari.

In un clima, purtroppo, oserei immaginare, all’insegna della spensieratezza e del divertimento: almeno finché il drone indiscreto della Municipale, da loro persino ingenuamente salutato, non ha sorvolato sulle loro teste, immortalandoli, come nemmeno avrebbe saputo fare il miglior fotografo delle nostre discoteche cittadine, con i giovani “scantonanti” in serata, sulle piste.

Per i “guapi” incriminati, quindi, niente più pose,” cheese” e sorrisi spensierati e sprovveduti, ma giuste denunce e sanzioni, espulsioni senza precedenti, discusse ediscutibili, gogne mediatiche. Ma non tutti i mali vengono per nuocere, anzi. La parrocchia di Cappuccini gli ha offerto la possibilità del riscatto, al pentimento segue sempre il perdono, almeno dovrebbe, proponendogli così come da loro richiesto a mezzo stampa, la possibilità di svolgere un servizio sociale come espressione del loro pentimento che nel concreto diventava così offerta d’aiuto verso I più bisognosi della città. Grazie, perciò, alla loro “cavolata” (siamo a Sassari!),  al polverone mediatico sollevato, ai pro e contro dei numerosissimi pubblici  ministeri e difensori estemporanei, grazie a tutto questo, sul caos generalizzato delle opinioni, ha aleggiato sulla Parrocchia di San Francesco d’Assisi, quando le forze solite erano a casa per ovvie e giustificate ragioni, il vento forte e dirompente della voglia di esserci e di fare, propria della realtà giovanile, espressa attraverso una forma di volontariato sino a quel momento insperata, perciò, provvidenziale, che ha coinvolto in modo contagioso affermati ristoratori e chef locali, universitari, studenti.

Grazie a loro, la “mensa” è diventata da settimanale a giornaliera, pranzo e cena, con picchi che sfioravano persino 87 pasti al dì. Ora, direbbero i ragazzi, work in progress! Il celebre Corrado, che solo i più attempati ricorderanno, invitava i telespettatori a non andar via durante la pubblicità che ne interrompeva il programma da lui presentato, ricordate? Soleva dire: “E non finisce qui”. Così sarà a Dio piacendo anche per me, per i volontari, per la realtà vissuta e descritta, nell’attenzione agli ultimi. Vangelo e giovani un binomio esplosivo: dove ci sono l’uno e gli altri, non faranno mai tendenza le pantofole ai piedi, ma solo le ali! 

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