La vicenda capitata all’ospedale di Ozieri.
Ha cinquant’anni Maria (il nome è di fantasia) e da 20 anni soffre di tiroide. Deve prendere sempre un farmaco specifico. Maria è già stata operata 6 anni fa per questa brutta malattia, ma nell’ultimo mese, racconta, ha avuto una nuova ricaduta. Si sentiva sempre stanca e ha messo su dieci chili. Si è recata dal medico di base, che le ha prescritto le analisi del sangue.
Due giorni fa è andata all’ospedale Segni di Ozieri, dove ha effettuato il prelievo il cui responso sarebbe dovuto arrivare il giorno successivo. Così ieri è tornata in ospedale per ritirarlo e per tutta risposta le è stato detto che non è possibile farglielo avere, perché non è ancora pronto siccome al laboratorio manca un componente dei cosiddetti reagenti per effettuare le analisi. Assurdo?
Il direttore sanitario del Segni, Antonio Cossu, spiega cosa è accaduto. “Alcuni esami vengono mandati a Sassari, perché non si può sprecare un set di reagenti per un solo esame. La mancanza di reagenti può capitare. Devo verificare l’accaduto, ma certo, se così stanno le cose, era meglio non fare l’esame a questo punto”, dice il direttore.
Sull’ospedale di Ozieri gravitano anche numerosi pazienti dai paesi limitrofi ed il fatto di dover tornare più volte per fare le analisi e ritirarle può rappresentare un grave disagio. “Dobbiamo ricordare che l’Ats stava declassando il laboratorio e alcuni esami non si possono fare uno perché non ci sono le macchine. Poi, per economia di esercizio, si tenta di raggruppare diversi esami”, conclude Cossu.