La rabbia e la disperazione degli ambulanti ad Ozieri: “Non sappiamo come andare avanti”

Le testimonianze degli ambulanti di Ozieri.

Desolante. E priva di clienti disposti a comprate. Così si presenta a metà mattina la Piazza Garibaldi, la piazza principale di Ozieri, nella quale ogni martedì e venerdì si svolge il mercato cittadino.

A farne le spese di questa situazione allarmante sono soprattutto gli ambulanti che vendono abbigliamento, biancheria per la casa e piante: ” La situazione è esagerata, la gente non esce neanche quando in realtà non c’è pericolo“, dice disperata la signora Antonella, 68 anni, che vende biancheria per la casa.

Il viso triste trattiene le lacrime, esasperata da una situazione che ormai va avanti da oltre un anno. “Vorrei ringraziare il sindaco di Ozieri Marco Murgia perché ci dà la possibilità di lavorare – aggiunge – mi auguro che tutti i sindaci ci possano facciano lo stesso”.

Proseguendo verso l’unione delle due piazze e l’altra coinvolta dal mercato cittadino, piazza Carlo Alberto, la situazione non cambia più di tanto, nonostante qui si trovino le bancarelle dei generi alimentari, frutta, verdura, beni di prima necessità insomma.

Il sentire comune è quello di una rabbia diffusa per le continue aperture e chiusure, che non permettono alla gente di lavorare, ma anche per i mancati aiuti economici tanto sbandierati dallo Stato e mai arrivati.

“Svolgo parte del mio lavoro in campagna – dice un’altra ambulante – nonostante un calo del fatturato pari ad almeno il 30%, non ho ricevuto nessun aiuto da parte dello Stato. Ieri avrei dovuto fare il mercato a Sassari ed ho preferito restare a casa , perché non mi sarei pagata neanche la benzina coi ricavi delle vendite”.

“Da maggio dello scorso anno, ho provato ad assumere il mio collaboratore secondo quanto previsto dalle agevolazioni contenute nel decreto Conte ed avrei dovuto ricevere per questo degli incentivi: di fatto ad oggi non solo non ho ricevuto un euro per questo, e nemmeno aiuti per la perdita di fatturato. Secondo lo Stato non era abbastanza ingente, ma questo solo perché sono onesta e batto tutti gli scontrini di ciò che vendo”.

Il problema è che molte persone, soprattutto quelle di una certa età, non sanno cosa si possa o meno fare quando ci si trova in zona rossa e non erano neanche a conoscenza del fatto che oggi il mercato si svolgesse regolarmente: “Sono uscita di casa per prendere il pesce fresco in pescheria ed ho visto che c’era il mercato. Io che adesso ho una certa età, sono tranquilla perché ho la mia pensione, frutto del lavoro di una vita. Ma sono preoccupata per i miei figli, sparsi per il mondo e le loro difficoltà: i nostri governanti non hanno capito un caz…”, dice alzando la voce e perdendo per un attimo l’eleganza e l’ aplomb che da sempre la contraddistinguono.

Di fatto, il sindaco Murgia, non ha fatto altro che recepire quanto previsto dall’ allegato 23 del Dpcm del 2 marzo 2021, che all’articolo 45 specifica quali sono le attività ambulanti per le quali è consentito il commercio anche in zona rossa. Tra queste quelle che trattano prodotti ortofrutticoli, ittici, carne, fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti, profumi e cosmetici, saponi, detersivi ed altri detergenti, biancheria e calzature per bambini.

“La gente non esce perché ha paura del Covid – afferma il primo cittadino di Ozieri Murgia – noi abbiamo interpretato l’allegato in senso permissivo, dando la possibilità a tutte le persone in regola di lavorare, come peraltro hanno fatto molti altri comuni”, conclude.

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