L’idea di Puggioni per riscoprire sé stessi.
Un intero fine settimana senza internet. Disconnessi da tutto. Rigorosamente senza cellulare. È il progetto di Gavino Puggioni, 27 anni, di Ploaghe (Sassari), laureato alla Bicocca di Milano e fondatore insieme al fratello di Logout Live Now. Un’esperienza digital detox itinerante, in cui le persone hanno la possibilità di staccare dalla frenetica vita del digitale attraverso passeggiate, corsi di yoga, giornate all’insegna della riscoperta di sé stessi e della natura. E un percorso di formazione e di consapevolezza sui danni che le tecnologie moderne arrecano all’essere umano.
“Durante questi fine settimana le persone hanno la possibilità di staccare la spina, dedicandosi soltanto a sé stessi e al loro benessere“, afferma Gavino. Chi accetta di fare questa esperienza ripone il proprio cellulare all’interno di una cassetta di sicurezza, in modo da dimenticarlo e pensare soltanto a recuperare il rapporto con la natura.
“Non siamo contro la tecnologia – ha precisato – perché offre indubbiamente grandi opportunità nel mondo di oggi, come quando durante il lockdown abbiamo avuto la possibilità di stare in contatto con i nostri cari. Il problema oggigiorno nasce però quando si va a mangiare una pizza con gli amici: ci sarà sempre qualcuno che tirerà fuori il proprio smartphone, ponendo una barriera tra sé stesso e gli altri”.
L’idea è nata da un viaggio a Cuba ed in Colombia, durante il quale
gli rubarono il portafogli e rimase con soltanto 50 euro in tasca e la possibilità di connettersi ad internet andando in un parco e pagando 1 euro all’ora. “Nonostante questo, mi sono goduto il viaggio senza bisogno di internet e del cellulare“, prosegue Puggioni.
Il fulcro delle giornate sono i seminari tenuti da Gavino, nei quali si cerca di porre l’attenzione sull’uso moderato delle tecnologie. “Sono un consulente di benessere digitale, infatti nelle nostre giornate sono compresi dei seminari in cui si cerca di educare le persone ad un uso consapevole delle tecnologie e di internet. Perché non deve mai capitare che si porti il lavoro nelle nostre vite private e le vite provate nel lavoro. Il vero lusso di quest’epoca è riuscire a ritagliarsi del tempo per sé stessi“, conclude