Campo nomadi di Porto Torres, scoppia la polemica politica

Duro botta e risposta tra sardisti e pentastellati

Il Movimento 5 Stelle di Porto Torres non ci sta e passa al contrattacco definendo “sconclusionati e senza fondamento” gli attacchi del Partito Sardo d’Azione. Oggetto del battibecco il campo rom a Ponti Pizzinnu.

“Quattordici anni fa hanno tagliato con grandi sorrisi il nastro del campo rom. C’erano loro al governo della città quando sono state erette le baracche che noi abbiamo cominciato ad abbattere. Hanno speso decine di migliaia di euro di soldi pubblici per pulire, ma si sono dimenticati per dieci anni dell’esistenza del comitato di gestione. E hanno anche dimenticato di spendere 100.000 euro per interventi manutentivi, che hanno dovuto restituire”, fanno sapere i pentastellati.

E proseguono: “Oggi, dopo che la nostra amministrazione ha ottenuto con insistenza e perseveranza 288.000 euro dalla precedente giunta regionale per chiudere definitivamente il campo rom, ipotesi da loro nemmeno mai presa in considerazione, il Psd’az mette la bandiera davanti ai cancelli della struttura”.

Nei giorni scorsi, Bastiano Spanu, dirigente sardista aveva fatto un blitz nel campo rom di Ponti Pizzinnu, lamentando la grande quantità di immondizia. Nella stessa occasione aveva chiesto una risposta politica all’amministrazione Wheeler, con una sistemazione abitativa adeguata per i 12 adulti e 10 bambini che vivono all’interno.

“Siamo pronti a denunciare con i legali del partito questa situazione attraverso un esposto alla Procura della Repubblica contro l’assessore all’Ambiente e contro il sindaco in quanto responsabile della salute dei cittadini – aveva detto l’esponente sardista -. Diciamo basta, Porto Torres sta diventando la pattumiera della Sardegna”.

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