Gli alloggi sociali in via Angioy a Porto Torres.
Il sindaco di Porto Torres, Massimo Mulas, ha spiegato che la decisione dell’amministrazione di non procedere con la realizzazione di alloggi a canone sociale nell’immobile comunale di via Giovanni Maria Angioy è stata frutto di una scelta ponderata. La decisione è legata alla necessità di rispondere a nuove esigenze emerse nel centro storico della città e al principio di una gestione oculata dei fondi pubblici.
Mulas ha sottolineato che il progetto, approvato nel 2012 a seguito di un finanziamento regionale del 2010, è stato considerato obsoleto. Le amministrazioni che si sono succedute nel tempo avevano già deciso di non darvi seguito. Inoltre, l’intervento non sarebbe stato realizzabile, data la difficoltà di operare su un edificio storico e tutelato. Il sindaco ha anche evidenziato che, dal punto di vista tecnico-economico, il progetto non sarebbe stato opportuno a causa dell’aumento dei costi nel settore delle costruzioni e delle modifiche normative intervenute nel tempo. Il finanziamento di 420mila euro, infatti, sarebbe stato insufficiente per realizzare anche una minima parte dell’intervento.
Mulas ha ribadito che l’intero onere dell’opera sarebbe ricaduto sulle casse comunali, non essendo questo il compito del Comune, ma di Area, l’ente competente per la costruzione di alloggi. Il sindaco ha ricordato che Porto Torres, con circa 860 alloggi popolari, vanta una delle percentuali più alte di disponibilità abitativa in Sardegna e in Italia, a dimostrazione della sensibilità delle amministrazioni locali rispetto alle necessità abitative dei cittadini.
Infine, Mulas ha annunciato che l’amministrazione ha avviato dialoghi con la Regione, in particolare con l’assessore ai Lavori Pubblici, Antonio Piu, per la riqualificazione del patrimonio abitativo esistente. Inoltre, è stato chiesto di modificare la legge regionale numero 13 per meglio rispondere alle esigenze degli affidatari, con particolare attenzione alle giovani coppie.
