La cellula neonazista in Sardegna.
Nel 2021, delle conversazioni intercettate a Sassari risultavano essere molto esplicite. Si menzionava la necessità di acquisire due canne e un saldatore, mentre si affermava che le cartucce erano reperibili. Inoltre, si faceva riferimento alla produzione di molotov, sostenendo che fosse un processo facilmente documentabile. Allo stesso tempo, gli investigatori della Digos, in collaborazione con i carabinieri del Ros, hanno ascoltato le persone discutere possibili attacchi contro strutture e basi della Nato. Questi dialoghi erano accompagnati da discorsi deliranti in cui si negava l’Olocausto.
Le conversazione, stando a quanto riporta L’Unione Sarda, hanno dato inizio a un’indagine che è stata successivamente portata davanti al Tribunale di Sassari, e coinvolge una presunta cellula sarda di un gruppo neonazista, il quale, secondo quanto sostenuto dai pubblici ministeri, sembra aver operato su scala internazionale con l’obiettivo di combattere quella che consideravano “la minaccia giudea“. Inoltre, sembrano aver pubblicato liste di cognomi ebraici. Gli indagati includono 11 persone, tra cui un cittadino di Sassari e uno di Tempio Pausania.