Le richieste di Giave dopo la chiusura della filiale del Banco di Sardegna

La sindaca Uras scrive al direttore generale.

Sono numerose le criticità per la clientela del Banco di Sardegna di Giave. Per questo motivo il sindaco di Giave, Maria Antonietta Uras, ha rivolto una lettera al direttore generale, Giuseppe Cuccurese.

Il primo cittadino, nel ringraziare Cuccurese per aver posizionato il bancomat a Giave, e aver lasciato in anticipo i locali al 26 ottobre, ha reso noto che renderà subito operativi quei locali con una parte di archivio e come centro di aggregazione per anziani che sta nascendo proprio di fronte.

“Ora debbo chiederle la cortesia di abbattere le barriere architettoniche presenti con tutti quei gradini, all’ingresso del Banco di Sardegna a Bonorva – scrive la sindaca -. Ma anche di modificare gli orari al pubblico visto che alcuni giorni è aperto al pubblico dalle 8 e 20 alle 12 e 40 ed è chiuso nel pomeriggio senza contare che funziona un solo sportello. Nel frattempo è aumentata la clientela con qualche centinaio di conti in più che si sono aggiunti dalla sede di Giave e inoltre, chi finisce di lavorare alle 12 e 30, non riesce mai a recarsi in banca perché la trova chiusa. Le chiedo di portare l’orario di chiusura almeno alle ore 13 e 30 e tenere operativi 2 sportelli“.

La sindaca battagliera ha chiesto più volte un bancomat Evolution da sostituire con quello presente ora a Bonorva. A tutt’oggi, infatti, trovando chiusa la sede, un cliente non è in grado di fare versamenti, bonifici o altre operazioni importanti che, ad esempio, si possono effettuare negli istituti di credito della vicina Thiesi.

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