Il caos nella vicenda della fusione degli aeroporti di Cagliari, Alghero e Olbia.
Mentre il tribunale amministrativo di Cagliari prende tempo sulla fusione degli aeroporti di Alghero e Olbia, la camera di commercio di Cagliari sta portando avanti i passaggi per la fusione dei due scali con quello di Cagliari.
Stop alla fusione degli aeroporti di Alghero e Olbia.
Potrebbe arrivare lunedì la sospensiva alla fusione degli scali di Alghero e Olbia da parte del giudice Nicola Caschili su ricorso della regione Sardegna, che ha ravvisato delle irregolarità nell’operazione di fusione di Geasar – società che controlla l’aeroporto di Olbia – e Sogeaal – scalo di Alghero – nella Nord Sardegna Aeroporti, operazione portata avanti dalla F2i Ligantia, azionista di maggioranza delle due società.
C’è anche un altro ricorso da parte della regione, che non seguirà la procedura d’urgenza, e vedrà la prima udienza svolgersi nel gennaio 2024.
L’oggetto del contendere.
La regione Sardegna contesta l’operazione in quanto ritiene non rispettate le norme di diritto pubblico che richiederebbero procedure a evidenza pubblica in caso di trasferimento di quote di partecipazione agli scali. Inoltre, norme di diritto societario a tutela degli azionisti pubblici. Questi ultimi perderebbero la possibilità di esercitare azioni di responsabilità nei confronti di amministratori e sindaci della nuova società.
Nel frattempo si lavora per la fusione dei due aroporti con quello di Cagliari.
Nel frattempo, sempre a Cagliari, sta andando avanti il progetto di fusione dei due scali di Alghero e Olbia con quello di Cagliari. Il progetto prevede una holding – società finanziaria – tra camera di commercio di Cagliari e Oristano, F2i Ligantia e Fondazione di Sardegna. Il nuovo soggetto eseguirà l’integrazione tra i tre aeroporti sardi di Cagliari, Olbia e Alghero.
La nuova holding deterrà la maggioranza assoluta del capitale.
Lo ha deliberato la giunta della Camera di Commercio di Cagliari e Oristano, dando avvio al piano. “Questa operazione – sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Maurizio De Pascale – non comporta alcuna dismissione della partecipazione della Camera in Sogaer, ma la sua sostituzione con una partecipazione nella costituenda holding, con sostanziali benefici diretti e territoriali. Restano del tutto invariati i soggetti concessionari e pienamente garantiti i livelli di safety e tutti i parametri di servizio richiesti dalla regolazione di settore. La nostra presenza – spiega ancora De Pascale -, sarà garanzia dell’interesse generale e pubblico sotteso alla gestione delle società coinvolte. La camera di commercio e l’altro socio “territoriale”, la Fondazione di Sardegna, avranno la maggioranza assoluta del capitale e saranno in grado, pertanto, di presidiare le prerogative di interesse generale nella gestione della promozione dei rapporti con le comunità di riferimento e della crescita del territorio”.
Gli obiettivi della fusione degli aeroporti di Cagliari, Alghero e Olbia.
L’obiettivo con questa operazione sarebbe quello di favorire il rafforzamento e la crescita dello scalo di Cagliari e degli altri aeroporti della Sardegna. Ioltre, potenziarne le capacità di attrazione del territorio in un mercato globale fortemente competitivo. “Una gestione industriale unitaria dei tre scali consentirà di sviluppare le sinergie e le economie di scopo a beneficio dell’attrattività dell’intero territorio, con riferimento particolare all’offerta turistica”, si legge in una nota ufficiale della camera di commercio di Cagliari e Oristano, che ha nei suoi piani il rafforzamento ai collegamenti nazionali e internazionali da e per la Sardegna e quindi di incidere nel sostanziale aumento del Pil sardo.
Numeri in crescita.
Nel 2019, i tre aeroporti sardi, con 9 milioni di passeggeri trasportati, hanno generato complessivamente 1,3 miliardi di euro di PIL a livello regionale. È circa 4% del totale. A questo aspetto si deve aggiungere l’impatto che il traffico aeroportuale genera sul turismo e sul lavoro. Nel 2019 sono stati circa 24.000 gli occupati, tra attività diretta, indiretta, indotta e catalitica dei tre aeroporti sardi. È circa il 4% del totale Sardegna.
“Nel 2022 – ricorda De Pascale – il traffico totale in Sardegna è stato di circa 9,1 mln di passeggeri di cui, 4,4 mln a Cagliari, 3,2 mln su Olbia, 1,5 ad Alghero. Sono flussi che segnano un sostanziale ritorno ai livelli pre-Covid e l’avvio di un nuovo percorso di ripresa e sviluppo. L’aggregazione dei tre aeroporti sardi porterà a maggiori ricavi e minori costi e quindi a un maggiore margine di redditività pari ad almeno 2 mln all’anno. E – conclude – rimarchiamo che ogni milione di presenze in più genera 3.000 posti di lavoro”.