Il paradosso della Sardegna verso la zona bianca.
Prende corpo in maniera sempre più insistente la possibilità di un nuovo lockdown nazionale. Nonostante i dati incoraggianti sulla discesa dei contagi, la Sardegna rischia una seconda chiusura simile a quella dello scorso anno.
Ieri il consigliere del ministro della Salute, Walter Ricciardi, aveva chiesto un lockdown totale in tutta Italia, che preveda anche la chiusura delle scuole facendo salve le attività essenziali, ma di durata limitata dalle 2 settimane fino ad un mese. Il tempo utile per testare, tracciare e vaccinare con l’obiettivo di “limitare la circolazione del virus al di sotto dei 50 casi ogni 100 mila abitanti”. Numeri che l’isola detiene da oltre una settimana e che, al contrario dei dati nazionali, la proiettano verso la fascia bianca.
Mentre la Sardegna migliora, l’allarme di Riccardi: “Serve un lockdown totale”
Alle parole del consigliere si è unito il direttore del laboratorio di Microbiologia e virologia di Padova, dottor Andrea Crisanti. Il medico che di recente ha avviato una campagna di tracciamento del Covid attraverso i tamponi a partire dal Nuorese. “Va chiuso tutto e va lanciato un programma nazionale di monitoraggio delle varianti – ha affermato il ricercatore in un’intervista rilasciata a La Stampa -. Dove si trovano le varianti brasiliana e sudafricana servono lockdown stile Codogno, non le zone rosse che sono troppo morbide“.
La Sardegna si troverebbe così nel paradosso di trovarsi nelle regioni a minor incidenza del virus, ma costretta a pagare decisioni sommarie. Al momento la possibilità di una chiusura completa nell’isola resta appesa alle scelte del Governo. Molto dipenderà dall’aggiornamento che verrà fornito venerdì dall’Istituto Superiore di Sanità e dal ministero della Salute.