Il nuovo report sulla qualità della vita in Sardegna.
In Sardegna si sta meglio del resto del Mezzogiorno per quanto riguarda la qualità della vita. E’ leggermente superiore anche se è peggiore rispetto alla media nazionale. Le province della Sardegna ottengono buoni risultati, secondo il report BesT dell’Istat sul “benessere equo e sostenibile nei territori” soprattutto sulla speranza di vita alla nascita e mortalità infantile.
L’Isola fa bene anche per quanto riguarda la “partecipazione alla formazione continua delle persone di 25-64 anni” e “rifiuti urbani prodotti”. Meglio del Mezzogiorno le tematiche della criminalità e della parità di genere. Il numero di donne coinvolte in politica è del 35% nell’isola, ma raggiunge il 41,6% nella città metropolitana di Cagliari.
La città metropolitana di Cagliari ha ottenuto buoni risultati, soprattutto nei settori “politica e istituzioni” e “sicurezza”. Le denunce di furto in abitazione e borseggio sono relativamente poche. Secondo il Report BesT dell’Istat sul “benessere equo e sostenibile nei territori”, le province più svantaggiate della regione sono Oristano e Sud Sardegna, soprattutto dal punto di vista economico. Ciò è dimostrato dall’importo medio annuo pro-capite dei redditi pensionistici, che è di 18.289 euro nell’isola, 16.638 euro nella provincia del Sud Sardegna e 17.004 euro in quella di Oristano.
Per quanto riguarda le retribuzioni medie annue dei lavoratori dipendenti, si registra una differenza tra i 15.180 euro nell’isola e i 12.479 euro nella provincia di Nuoro. I restanti cinque indicatori relativi ai settori dell’istruzione e formazione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, politica e istituzioni, innovazione, ricerca e creatività si posizionano al di sotto della media dell’Unione Europea.