Sardegna in zona arancione: cosa si potrà fare e cosa no in base al nuovo decreto

La Sardegna torna in zona arancione.

Da lunedì 22 aprile la Sardegna tornerà in zona arancione. Decisivi, purtroppo, l’aumento del 2% dei posti in terapia intensiva e l’indice Rt di 1,08. Dopo tre settimane di zona bianca, l’isola “salta” direttamente in zona arancione: questo periodo, infatti, non esiste una zona gialla. Vediamo dunque quali cambiamenti arriveranno, anzi torneranno, a partire dal 22 marzo.

Sposamenti.

In zona arancione è possibile muoversi all’interno del proprio comune dalle 5 alle 22. Va da sé, dunque, che anche nell’isola tornerà il coprifuoco. Gli spostamenti verso le altre case per trovare amici e parenti è consentito, ma solamente una volta al giorno e verso una sola abitazione al giorno. Ci si potrà spostare al massimo in 2, esclusi minori di 14 anni o persone con disabilità a carico.

Lo spostamento verso altri comuni è consentito solamente per ragioni di salute, lavoro e/o necessità. Tutti gli spostamenti oltre gli orari consentiti dovranno essere giustificati con tali motivazioni.

È inoltre sempre possibile fare rientro nella propria residenza e /o domicilio, anche in comune diverso.

Bar, ristoranti, commercio.

I bar e i ristoranti chiuderanno alle 18. Da quell’ora sarà consentito solamente l’asporto fino alle 22 e il domicilio senza limiti d’orario. Non sarà consentito, dopo le 18, consumare cibi o bevande all’esterno del locali.

Aperte tutte le attività e i centri commerciali tranne nel fine settimana, quando chiuderanno le attività non di prima necessità all’interno del centri commerciali.

Scuole e Università.

In zona arancione le attività scolastiche dalla scuola dell’infanzia fino alle scuole medie si svolgerà in presenza. Negli istituti superiori torna l’alternanza tra didattica in presenza e a distanza, da un minimo del 50% ad un massimo del 75%.

Didattica a distanza all’Università, tranne le attività di laboratorio e tirocinio ed esercitazioni.

Sport e tempo libero.

È possibile svolgere attività sportiva all’interno del proprio Comune, nel rispetto dei protocolli di sicurezza e prevenzione del contagio. È altresì possibile lo spostamento in un comune diverso se una qualche attività non è possibile praticarla nel proprio comune o se, nel caso di corsa, camminata o corsa in bicicletta, si debba entrare in un altro comune. Ma sempre e solo ai fini dell’attività motoria. No ai sport di contatto e/o partitelle amatoriali tra amici.

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