Furto nella gioielleria Meucci di Sassari, l’alibi di una donna di Alghero.
Una donna di Alghero si è difesa dall’accusa di furto in una gioielleria di Sassari e ha sfoderato un alibi di ferro. I fatti risalgono al 2018. Una donna all’incirca di mezza età si era introdotta nella gioielleria Meucci del corso Vittorio Emanuele di Sassari. Chiedendo a una commessa di mostrarle una catenina con ciondolo. La donna afferrò la catenina strappandola dalle mani della commessa e riuscendo a fuggire dal negozio.
Al momento delle indagini inquirenti hanno deciso di mostrare delle foto segnaletiche alla commessa del negozio, in modo che lei potesse riconoscere, eventualmente, la persona responsabile del reato. Tra le foto utilizzate per il riconoscimento quelle di una 47enne di Alghero in cui la commessa aveva riconosciuto l’autrice del furto.
L’alibi di ferro.
La donna è stata addirittura sottoposta per 8 mesi alla misura cautelare dell’obbligo di permanenza nella dimora punto ma è riuscita a dimostrare la propria innocenza grazie a un alibi di ferro. La donna, infatti, proprio in quelle ore, si era recata presso i carabinieri di Alghero per ritirare l’informativa di garanzia relativa a un altro procedimento penale. In giudizio è comparso a testimoniare un uomo che afferma di averla accompagnata subito dopo dall’avvocato, sempre ad Alghero, per consegnargli l’informativa Un altro fattore che ha giocato a favore della donna accusata del furto, sta nel fatto che la registrazione delle telecamere di sorveglianza è risultata inaccessibile in giudizio. Probabilmente, per un errore di salvataggio del file. Il tribunale di Sassari, pertanto, valutati tutti questi elementi, ha assolto la donna con formula piena.