Il responsabile della Uil Fp di Sassari Ogana.
E’ tempo di bilanci per Augusto Ogana, segretario della funzione pubblica nella Uil di Sassari. Un anno particolarmente negativo secondo il sindacalista, soprattutto per quanto riguarda il mondo della sanità.
“La pandemia ha messo in evidenza le carenze del servizio sanitario con problemi che già esistevano. Difficoltà che hanno riguardato il sistema strutturale, personale e l’organizzazione complessiva della sanità sassarese”, ha affermato il dirigente Uil.
L’esponente sindacale, poi, ha ricordato le grandi difficoltà negli enti locali dovute alla carenza di organico che da anni si scontrano con il proposito di coprire i posti vacanti. Situazioni e negatività legate perlopiù ad una politica debole a partire dal Governo che non ha concesso il turn-over.
“Quota 100 ha mandato via tante persone aumentando le carenze negli enti locali e peggiorando il servizio ai cittadini – ha rincarato Ogana -. Abbiamo chiesto il rinnovo del contratto alla Pubblica amministrazione. Questo per ottenere maggior professionalità e fornire servizi più efficienti ai cittadini così come alle imprese. E’ tempo che il Governo metta in campo risorse e programmazione. Le segreterie nazionali spingono in tal senso per cercare di recuperare il tempo perso“.
Altro tema legato direttamente alle pubbliche amministrazioni è quello delle attrezzature ormai obsolete. Non di rado, infatti, capita di imbattersi in uffici che utilizzano strumenti vecchi o comunque non a passo con i tempi.
“Spero che il prossimo anno induca alla riflessione, soprattutto per quanto riguarda lo spazio occupazionale dei giovani. L’età media nella pubblica amministrazione è di circa 50 anni, perciò occorre un approccio diverso, dando risposte ai nuovi laureati e diplomati – sostiene il responsabile della funzione pubblica Uil -. Questo processo è indispensabile e dovrà andare di pari passo con le nuove attrezzature di cui dovranno dotarsi le pubbliche amministrazioni“.
Secondo il segretario Uil, infine, è fondamentale riattivare la formazione professionale, che venne azzerata con la Giunta Soru. “Da allora è quasi inesistente e non aiuta i giovani a trovare sbocchi lavorativi. E’ essenziale sviluppare percorsi formativi per favorire la nascita di posti di lavoro, dandogli maggior peso. Troppi giovani emigrano cercando lavoro in altre nazioni. Impensabile vista la formazione scolastica acquisita spendendo risorse e dopo aver acquisito competenze“, ha poi concluso.