Boom per l’abbigliamento tradizionale sardo.
Anche quest’anno l’associazione culturale folkloristica Santu Bertulu di Ossi ha raggiunto il suo intento: fare e divulgare cultura. Successo per la sesta edizione della mostra etnografica intitolata “Modas, Abbigliamento tradizionale di Sardegna“- edizione speciale “S’Istrumentu”, svoltasi a Sassari dal 13 al 14 dicembre presso l’aula studio dell’Archivio di Stato, trasformata in un piccolo museo.
Nonostante le giornate infrasettimanali, l’afflusso di visitatori è stato eccellente, anche da parte degli ossesi, benchè la location non fosse quella del loro paese, come nelle edizioni precedenti. Pregevole e puntuale è stata la visita del Prefetto di Sassari, Paola Dessì, che ha apprezzato l’esposizione degli abiti e la documentazione ottocentesca, con un occhio di riguardo verso il suo paese natale, Cagliari. Con piacere è stata apprezzata la lettera da parte del Rettore dell’Università degli Studi di Sassari, Gavino Mariotti che, malgrado gli impegni istituzionali, si è congratulato col “Santu Bèrtulu” e il suo presidente, Antonio Mannu, per aver organizzato questo pregevole evento che ha l’obiettivo di tutelare e valorizzare l’abbigliamento tradizionale ossese. E mettere a confronto le mode vestimentarie di Ossi con quelle di diversi paesi isolani.
“L’associazione, ringrazia la Regione Sardegna per il contributo ricevuto, il Comune di Sassari per il suo patrocinio e l’Archivio di Stato di Sassari, dalla direttrice Federica Puglisi a tutto il personale, per aver approvato l’evento ed aver collaborato – afferma il presidente Mannu -. Ringraziamo anche il gruppo folk Tradizioni Popolari di Villanova Monteleone e la sua presidente Giovanna Riu; all’appassionato di abbigliamento tradizionale cagliaritano Omar Fiore e all’associazione culturale Nostra Signora di Monserrato di Bari Sardo, con la figura del presidente Gabriele Lai“.
L’associazione culturale folkloristica Santu Bertulu inizia già a progettare la settima edizione per l’anno 2023 sempre con l’intento di far conoscere la tradizione vestimentaria ossese e isolana affinché vi sia la tutela del ricco patrimonio etnografico che, ancora oggi, è poco conosciuto dai sardi stessi.