Il titolare del negozio di Sassari si era accorto che la borsa della donna era piena di vestiti.
Aveva riempito di vestiti una borsa “a prova di antitaccheggio” nel negozio Tendenze di Sassari presso il centro commerciale Santa Maria. Ma quella borsa schermata con fogli di carta in alluminio tenuti insieme da nastro adesivo non aveva fatto il suo “dovere”. L’allarme dell’antitaccheggio, invece, sì.
Così il direttore del negozio aveva potuto bloccarla prima che si allontanasse, chiamando le forze dell’ordine: recuperati dalla borsa capi di abbigliamento per un valore complessivo di circa 330 euro.
Dalla vicenda, accaduta 3 anni fa, la 29enne non era uscita indenne. Scattata la denuncia per furto aggravato, era stata condannata con decreto penale di condanna. La giovane, però, si era opposta al decreto attraverso i suoi difensori. L’udienza preliminare pochi giorni fa.
Prima di tutto, come si legge su La Nuova Sardegna, il reato di “furto aggravato” è stato derubricato in “tentato furto”. Poi la verifica, su istanza dei difensori, dell’assenza di una querela di parte, che ha portato ha portato il giudice a emettere sentenza di proscioglimento per non luogo a procedere.