A Sassari di discute del calo delle nascite e spopolamento.
Di fronte ad una sala gremita nel palazzo della Provincia, si è tenuto nei giorni scorsi a Sassari un convegno su calo demografico e spopolamento organizzato da Fratelli d’Italia, primo appuntamento di un ciclo di incontri del partito di Giorgia Meloni in città dove verranno trattati argomenti di strettissima attualità e sui quali il governo nazionale sta lavorando in maniera puntuale.
L’incontro, che ha visto la partecipazione di un pubblico attento e interessato, è stato moderato dal presidente di Fratelli d’Italia Sassari Audax, Pietro Pedoni, che ha elencato i dati generali sul numero degli abitanti nella regione Sardegna negli ultimi dieci anni, evidenziando il netto calo dai circa 1.660.00 del 2013 ai circa 1.550.000 nei primi mesi del 2023. Hanno preso poi la parola i relatori ospiti dell’incontro e Luca Babudieri, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, ha posto l’accento sul primo dei miti da sfatare e, in particolar modo, sul fatto che “non c’è più la volontà da parte degli italiani di fare figli. Tutti i dati e tutte le ricerche ci dicono che la media del desiderio di figli degli italiani è perfettamente in linea con quella degli altri nazioni europee. Bisogna incidere oggi per aiutare giovani coppie ad avere figli”.
Luca Babudieri ha posto l’accento su come calo demografico e spopolamento siano fenomeni strettamente connessi nella realtà sarda: “Dobbiamo riportare al centro il lavoro. Le importanti misure messe in campo dal governo e dalla Regione per incentivare le coppie e le famiglie a permanere nei piccoli centri dell’isola, devono essere integrate da una forte azione tesa agevolare e promuovere iniziative imprenditoriali che facciano ripartire l’occupazione. La Sardegna deve investire sull’industrializzazione del settore primario, dell’agricoltura e allevamento, con l’ambizione di essere una regione leader sul mercato italiano ed europeo. L’esempio della 3A di Arborea deve essere replicato in ogni angolo dell’isola. Le istituzioni regionali dovranno avere il compito di favorire, con incentivi e facilitazioni per l’accesso al credito, la costituzione di imprese sociali di comunità, consorzi e cooperative. Un modello economico sociale che sappia fare rete e sia capace di industrializzarsi, attraverso forme cooperative e di partecipazione delle imprese agricole che, unendosi, possano dare vita a nuovi marchi di prodotti da immettere nel mercato sardo e continentale. Solo attraverso una nuova visione del lavoro sociale, partecipato e comunitario si può dare un forte impulso occupazionale ai nostri splendidi borghi dell’entroterra e contrastare lo spopolamento ed il conseguente calo demografico“.
L’avvocato Alessandro Fiori, presidente dell’Osservatorio Storico Economico della Sardegna, ha messo in evidenza i diritti dei genitori lavoratori in rapporto alle esigenze del datore di lavoro: “Quando si affronta il tema della natalità – ha precisato – si contrappone il desiderio della famiglia con il disagio dell’azienda. L’approccio frenetico alla vita molto spesso funge da ostacolo alla realizzazione dei desideri di ciascuna famiglia. Allora l’importanza di politiche che aiutino le famiglie a conciliare il lavoro con la vita di tutti i giorni diventa importante”.
Gianfranco Meazza, assessore alle Politiche sociali del Comune di Sassari, ha affermato nel suo intervento che “sul piano pratico il Governo nazionale, ma anche la Regione Sardegna, sta mettendo in campo azioni e risorse che meritano di essere evidenziate. Per esempio degno di nota è che il Governo nazionale abbia fatto della natalità e della famiglia una priorità assoluta della azione di contrasto al calo demografico“. “Il Governo Meloni – ha precisato Meazza – è intervenuto subito per correggere l’assegno unico e ha potenziato gli importi base e nel 2023 l’importo medio per famiglia è passato da 233 a 262 euro. Positivo l’intervento sul congedo parentale con l’aumento per un mese dell’indennità all’80%, invece che al 30%, che spetta anche quando la mamma non è lavoratrice o non è dipendente, se il papà, lavoratore dipendente, fruisce di un giorno almeno di congedo di paternità, obbligatorio o alternativo”.
“Per la Sardegna occorre realizzare reti viarie, di trasporto, connettività e digitalizzazione, attività economiche, turismo e cultura, soprattutto nelle aree a rischio spopolamento – ha proseguito il vice sindaco di Sassari – e occorre ricostruire una nuova architettura istituzionale dell’Europa per eliminare assurdi vincoli giuridici. Guardare soprattutto ad un Unione Europea ove sia la politica a guidare e governare le regole dell’economia e della finanza. Per contrastare il calo demografico e lo spopolamento serve un cambio di prospettiva e diviene fondamentale partire dalla famiglia intesa come comunità, prestando più attenzione alla maternità, ai genitori, figli, nonni, uniti da un legame generazionale di solidarietà, fiducia, condivisione e reciprocità che faccia sentire tutti parte di una relazione”.
Il senatrice Antonella Zedda, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, ha rimarcato e precisato che “il tema del calo demografico e della spopolamento è una problematica che va affrontata in maniera seria. La politica degli anni passati ha una grande colpa, non soltanto nella mancanza di atti che abbiano consentito alle generazioni successive di arrivare ad una situazione di natalità differente rispetto a quella che abbiamo, ma perché ha cercato di inculcare un pensiero differente. Una parte politica ha colpevolizzato la donna, facendole credere che mettere al mondo dei figli era sbagliato perché era più giusto crearsi una carriera. Al contrario, Fratelli d’Italia riafferma la specialità della donna e lo Stato deve far sì che ci sia piena compatibilità tra l’essere madre e avere le giuste e sacrosante aspirazioni lavorative“.