Un primo bilancio di Giuseppe Mascia come sindaco di Sassari, tra presente e futuro
“Serietà” è la parola che ripete più spesso Giuseppe Mascia nel tracciare un primo bilancio e parlare del futuro da sindaco di Sassari. La notte del 10 giugno Lo scrutinio lo ha decretato vincitore al primo turno e un mese dopo ha presentato la Giunta. Ora, conclusa la discussione sulle dichiarazioni programmatiche, Giuseppe Mascia traccia un primo bilancio della sua esperienza da sindaco e parla del futuro tra progetto del Canalone, allagamenti e Capodanno.
Come ha trovato il Comune?
Non ho trovato il paradiso, come qualcuno sostiene. Ci sono tante questioni da risolvere e problemi in tanti settori. Ho scelto politicamente di assumere una postura di serietà, i problemi saranno esposti alla città quando avremo trovato la soluzione, non c’è bisogno di creare allarmismo. Ho trovato un Comune con tanti progetti nella propria pancia, con risorse e con una macchina amministrativa migliorata. Ma c’è un problema – non solo nostro – legato al problema della fuoriuscita dei dipendenti verso Agenzie o Regione. In tanti stanno abbandonando il Comune.
Il Campo largo in versione sassarese sta tenendo? Che rapporti avete all’interno della maggioranza?
Abbiamo costruito una bella coalizione, con molto entusiasmo e coesione. C’è una fase di assestamento e rodaggio, ma sono molto contento.
E con le opposizioni, come va?
È corretto parlare di opposizioni. Perché ci sono quelle politiche, che devono lavorare in tal senso perché sono opposte a tutti i livelli rispetto a noi, dal governo centrale a quello regionale. Poi ci sono le minoranze di centrosinistra che si sono comportate con garbo, penso a Brianda e ad alcuni suoi suggerimenti che abbiamo accolto. Poi ci sono i Civici e tra loro ci sono differenze. Per le linee programmatiche in Aula alcuni si sono astenuti e altri si sono detti contrari, ma con garbo.
Tra le eredità che vi hanno lasciato c’è il progetto del Canalone nel Fosso della noce. Che intenzioni avete?
Il progetto verrà completamente rivisitato. Nascerà un parco legato al sistema delle valli, ma che partirà dagli interventi per il rischio idrogeologico. Quella è la base di partenza e di sicuro il Canalone non si farà, faremo altre scelte progettuali.
L’importanza del rischio idrogeologico si è vista nei giorni scorsi: è caduta tantissima acqua, ma c’è qualcosa che non ha funzionato?
Si attribuisce la colpa alla pulizia delle caditoie, ma noi l’avevamo fatta. Il problema vero è nella rete idrica. Si tratta di una rete vecchia che non è in grado di reggere. Per quanto ci riguarda ho attivato subito il Coc con Protezione civile e tutti gli assessorati pronti a lavorare. Ma non basta, bisogna intervenire su quei 4 o 5 punti della città che hanno problemi. Ce li hanno da decenni e ne daranno anche in futuro, ma ora i tecnici sono già impegnati a studiare le soluzioni.
Pensando a questioni più leggere, la sua esperienza da musicista e organizzatore di eventi lascia pensare che Sassari possa alzare un po’ l’asticella per Capodanno.
Daremo a Sassari una grande iniziativa di fine anno, ma ora siamo impegnati con questioni più importanti come la mensa scolastica, l’assistenza speciale, gli scuolabus, i lavori pubblici, i problemi della casa. Sono scelte fatte in base a gradienti di importanza. Gli eventi di fine anno ci saranno ma dovranno tenersi in piedi. Abbiamo già la Cavalcata e la Faradda che si portano via sui 750mila euro. Stiamo comunque lavorando a tutto il periodo delle feste di Natale.
Entrare in Comune e, con tutti i problemi che hanno i sassaresi, puntare subito sul concertone di Capodanno forse sarebbe stata una scelta azzardata. Ma in seguito…
Credo che in futuro Sassari potrà avere anche questo terzo evento, dopo Cavalcata e Faradda, e che tra gli eventi di fine anno possa ritagliarsi uno spazio degno da seconda città della Sardegna.