Il Festival Bande a Sassari.
La 32esima edizione del Festival “Francesco Bande” di Sassari volge al termine con la terza giornata il primo agosto con ingresso libero e rispetto delle disposizioni anti-Covid presso la sede dell’associazione, in via Muroni 44 alle 20:30.
L’associazione Circolo Culturale Folkloristico e Esposizione Etnografica “Francesco Bande”, con il patrocinio del Comune di Sassari e della Regione Autonoma della Sardegna, ha organizzato l’evento che tende a valorizzare la tradizione sarda nelle sue più alte espressioni. La manifestazione è anche un modo per tenere vivo il ricordo del personaggio più importante della tradizione folklorica isolana, Francesco Bande.
Il programma dell’ultima serata del primo agosto vedrà alcuni momenti dedicati ad una delle più famose forme canore della Sardegna nota con la denominazione di “Canto Logudorese”. Questa tipologia di canto conosciuto come “sa gara”, comprende 12 forme esecutive nelle quali gli interpreti in gruppi di 3 o 4 si cimentano in una competizione poetico-musicale sia singolarmente che in alternanza tra le voci perlopiù maschili a colpi di gorgheggi, vocalizzi che si sviluppano in emissioni sonore acute e vibranti che sono sempre sottolineate dal suono della chitarra e della fisarmonica.
Conto alla rovescia a Sassari per il festival Bande: il programma
Per la sezione canti logudoresi si esibiranno Salvatore Deriu alla chitarra e voce da Macomer, Gavina Fiori da Sassari e Valerio Bazzoni da Usini alla voce, Antonello Salis da Padria alla fisarmonica. L’evento proseguirà con la partecipazione degli artisti Silvia Guerra pittrice, Chico’s art artista del legno, Salvatorica Sechi stilista specializzata in creazioni tradizionali in maglia e il poeta di Uri, Quirico Dettori.
Non farà mancare la sua presenza la figlia di Francesco Bande, Inoria che chiuderà la serata con uno spazio dedicato alla fisarmonica diatonica e voce solista con la quale l’artista sassarese è sempre molto apprezzata in diverse località oltreoceano. Un evento, sempre molto atteso che, seppur effettuato nel rispetto delle distanze, non fa dimenticare la grande espressività e la forza delle tradizioni popolari e sarde che non perdono mai il loro secolare fascino.