Il Capodanno senza botti a Sassari.
Stop ai “botti“, agli articoli pirotecnici e ai petardi nel territorio di Sassari. E non solo a Natale e Capodanno, ma tutto l’anno. A Sassari, infatti, da anni è in vigore un regolamento che vieta 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, l’uso di prodotti che creano rumori che potrebbero spaventare persone con disabilità e animali. Una decisione presa per proteggere i più fragili: i bambini che usando i botti potrebbero causare a sé e agli gravi danni anche permanenti e tutte le persone con patologie e disabilità per le quali i rumori assordanti possono causare in certi casi traumi irrecuperabili per la salute. Un divieto che è anche una tutela verso gli animali, che spesso, spaventati dai rumori fuggono, e in certi casi causano incidenti.
“È vietato su tutto il territorio del Comune di Sassari fare esplodere petardi, botti, fuochi d’artificio e articoli pirotecnici in genere, a eccezione di quelli aventi un livello di rumorosità trascurabile o con esclusivo effetto luminoso, salvo quanto espressamente autorizzato dall’autorità di pubblica sicurezza e dall’amministrazione comunale. Nei casi autorizzati dall’autorità di pubblica sicurezza e dall’amministrazione comunale, è sempre fatto obbligo ai proprietari di animali d’affezione di vigilare e attivarsi affinché il disagio determinato dagli scoppi non porti gli animali alla fuga esponendoli al rischio di smarrimento e/o investimento. L’attivazione di petardi, botti, fuochi d’artificio e simili può configurarsi come maltrattamento e comportamento lesivo nei confronti degli animali e comporta quindi responsabilità dei trasgressori”. Si tratta di un divieto generale, che fa salvi solo piccoli petardi o altri articoli che nello scoppiare fanno poco rumore, e di quelli che servono esclusivamente per creare luci ed effetti luminosi. Eventuali eccezioni dovranno sempre essere autorizzate prima dall’Ente.
Inoltre, in base al regolamento di gestione dei rifiuti, è sempre vietato anche il lancio di coriandoli in plastica. Si tratta infatti di materiale non biodegradabile che permane in terra e nell’acqua, e resiste a ogni tipo di raccolta, anche se svolta con precisione. Si pensi che gli sfavillanti pezzettini di materia plastica si depositano nelle strade, sui terreni, nelle condotte fognarie, con il vento si sparpagliano ovunque e finiscono in mare con le gravi conseguenze sull’ecosistema naturale.