Decadenza del centro storico di Sassari, il Comune interviene con l’housing sociale

Per contrastare la decadenza del centro storico di Sassari arriva l’housing sociale

Il Comune di Sassari prova a contrastare la decadenza del centro storico, parte il primo progetto di housing sociale. La cosiddetta Edilizia residenziale sociale è una formula di viluppo urbanistico che cerca di dare una soluzione al problema degli alloggi e, al tempo stesso, dare vita a progetti sociali. L’obiettivo è quello di cominciare una rigenerazione del centro storico e sottrarlo alla decadenza inarrestabile in cui si trova.

Troppa droga, troppa criminalità e case sfitte generano un senso di abbandono e sfiducia in chi resiste. L’housing sociale si rivolge a chi non ha abbastanza soldi per comprarsi una casa o prenderla in affitto, ma ne ha “troppi” per le liste delle case popolari. È quella che viene chiamata “fascia grigia”. Ora Il Comune vuole attrarli nel centro per dare nuova linfa a quei vicoli storici. La Giunta ha appena dato il via libera alla prima iniziativa.

Il sindaco Mascia

“È questo il primo progetto pubblico di housing sociale che prende corpo a Sassari – annuncia il sindaco, Giuseppe Mascia -. Il progetto finanziato da fondi Pinqua Pnrr e cofinanziato dalla Regione vuole migliorare l’aspetto, la funzionalità e la qualità di vita del centro storico col recupero e la riqualificazione di spazi degradati o sottoutilizzati da restituire alla città, il miglioramento della qualità di vita dei residenti, la creazione di nuovi servizi, l’aumento della sicurezza, la promozione della partecipazione dei cittadini, la creazione di nuove opportunità di lavoro e di sviluppo economico. Il nostro centro storico sarà interessato per i prossimi anni da una serie di attività e interventi di rigenerazione urbana che mirano principalmente a migliorare la qualità di vita e il benessere dei cittadini e il progetto di housing sociale concorre a questo ambizioso obiettivo”.

L’assessora Mercuri

“I destinatari dell’housing sociale dovranno avere un reddito superiore ai limiti di accesso all’Erp, ma con un Isee al massimo di 40mila euro. Ciò consentirà loro di far fronte al costo del canone calmierato – spiega Patrizia Mercuri, assessora alle Politiche della casa -. In questa prima fase a valenza sperimentale saranno privilegiati i nuclei monofamiliari con figli minori e le giovani coppie con un’età non superiore ai quarant’anni. Attualmente nel centro storico cittadino si registra un’alta percentuale di famiglie in condizione di disagio e di povertà assoluta, oltre a diffuse situazioni di disoccupazione, microcriminalità ed emarginazione. La rigenerazione urbana è una risorsa preziosa per avviare un processo che renda nuovamente attrattivo il centro storico con investimenti destinati a rimanere nel tessuto della comunità e a influenzare positivamente le generazioni future”.

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