La donazione di sangue della Brigata Sassari.
Alle nove erano già lì, in fila e ordinati, per donare il sangue, pronti anche così a servire la popolazione in particolare chi ha bisogno continuo di emocomponenti. Uomini e donne della Brigata Sassari questa mattina hanno risposto all’appello del Centro trasfusionale dell’Aou di Sassari, dell’Avis comunale e dell’Avis provinciale.
Si sono presentati all’autoemoteca, messa a disposizione dall’Avis provinciale, con indosso la mimetica e il foulard bianco e rosso. Si sono registrati e poi, in coppie di due, sono saliti sul mezzo Avis, prima per la visita con il medico e poi per la donazione. A metà mattinata erano già una ventina le sacche raccolte. E la presenza dei militari è stata di stimolo per ulteriori donazioni. Tanti cittadini, infatti, si sono avvicinati e hanno aderito alla giornata e contribuito a incrementare il numero delle sacche di sangue.
“Per noi è un onore essere qui oggi – ha detto il generale Andrea Di Stasio –. Questa è un’iniziativa che ci permette di essere vicini ai nostri concittadini. Ci piace essere partecipi e servire la popolazione. Mentre alcuni lo fanno con un camice, noi lo facciamo con l’uniforme, a Sassari come in altre parti dell’isola. Trovo che questi piccoli gesti a favore delle persone siano un’occasione per unire la Sardegna. Noi ci siamo e ci saremo sempre, ancor di più, per la gente e tra la gente”, ha concluso.
“Il nostro ringraziamento va agli uomini e alle donne della Brigata, vanto della città di Sassari – ha aggiunto il direttore generale dell’Aou Nicolò Orrù –, grazie alla loro disponibilità oggi è stato possibile raccogliere un contributo importante per quei pazienti che ogni giorno hanno necessità di sangue e per i reparti ospedalieri chirurgici”.
Questa mattina, oltre agli uomini e le donne del Comando Brigata “Sassari”, del 152° reggimento fanteria e del Reparto Comando e Supporti Tattici, erano presenti anche la dottoressa Maria Grazia Sanna del Servizio trasfusionale di via Monte Grappa e il presidente provinciale dell’Avis Vincenzo Dore.