Gli eventi per l’Estate 2023 a Sassari.
Viaggio tra antichi miti, ironiche divagazioni, variazioni in musica e scoperte scientifiche con il cartellone dell’Estate 2023 a Sassari firmato CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna con la direzione artistica di Valeria Ciabattoni e realizzato con il patrocinio e il sostegno del Comune di Sassari, della Regione Sardegna e del MiC / Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna. Quattro titoli in programma dal 6 al 20 luglio nel suggestivo scenario della piazza Santa Caterina di Sassari, fra un’intrigante e moderna rilettura del “Prometeo” di Eschilo per la regia di Gabriele Vacis, le “immagini” sonore di “Figurini”, coinvolgente concerto-spettacolo con Gipo Di Napoli e la Bandakadabra e le riflessioni tragicomiche e gli intrecci fra parole e note de “Il settimo giorno lui si riposò, io no” di e con Enrica Tesio e Andrea Mirò, fino a “La Matematica dei Greci” raccontata da Piergiorgio Odifreddi con la regia di Sergio Maifredi.
Una rassegna interessante e variegata pensata per il palcoscenico en plein air nel cuore della città turritana e incastonata nel ricco calendario di appuntamenti proposti dall’Assessorato alla Cultura: dalla celebre tragedia incentrata sul titano ribelle che diede agli uomini il dono del fuoco (e della conoscenza) sfidando il volere di Zeus, alle incursioni musicali di una “fanfara urbana”, da Ennio Morricone fino ai Beatles; dalla versione teatrale di “Tutta la stanchezza del mondo” di Enrica Tesio impreziosita dalle canzoni di Andrea Mirò, a una avvincente narrazione sulle origini del pensiero scientifico occidentale, tra i fondamenti della geometria euclidea e la logica aristotelica, accanto alle intuizioni di Talete, Pitagora, Archimede, Eratostene, Ipparco e Tolomeo su come “misurare” il mondo.
Sotto i riflettori artisti come la blogger e scrittrice Enrica Tesio, in scena con la cantautrice Andrea Mirò, il matematico e scrittore Piergiorgio Odifreddi, il percussionista Gipo Di Napoli con la Bandakadabra e i giovani attori di PEM / Potenziali Evocati Multimediali – Davide Antenucci, Andrea Caiazzo, Chiara Dello Iacovo, Pietro Maccabei, Eva Meskhi, Erica Nava, Enrica Rebaudo, Edoardo Roti, Letizia Russo, Lorenzo Tombesi e Gabriele Valchera – diretti da Gabriele Vacis, uno tra i più importanti registi italiani, fondatore del Laboratorio Teatro Settimo (Premio Ubu per “Elementi di struttura del sentimento”, “La Storia di Romeo e Giulietta” e “Il racconto del Vajont”) noto al grande pubblico (anche) per il sodalizio con Alessandro Baricco.
“Quest’anno abbiamo deciso di puntare su piazza Santa Caterina per l’organizzazione degli eventi estivi – spiega l’assessora alla Cultura del Comune di Sassari Laura Useri –. Un luogo circondato da monumenti bellissimi, nel cuore e pieno centro storico della città. Un modo per rendere lo spazio vivo, valorizzato e ancora più conosciuto. Un’area perfetta per iniziative culturali che rispetta anche tutte le norme sulla sicurezza richieste in questi casi. Siamo certi che cittadini e turisti apprezzeranno, grazie anche ai numerosi servizi ed esercizi presenti nella zona che consentono di sposare perfettamente la cultura, il divertimento a uno sviluppo economico locale”.
“Il cartellone dell’Estate 2023 a Sassari si ispira all’idea di portare la cultura (anche) fuori dai teatri, per far rivivere e valorizzare il patrimonio archeologico e architettonico dell’Isola e animare il centro storico delle città grazie a eventi interessanti e di forte appeal, con i protagonisti della scena italiana e internazionale, come nello storico Festival “La Notte dei Poeti””, sottolinea la direttrice artistica Valeria Ciabattoni. “Il CeDAC Sardegna punta sul valore artistico e sulla differenziazione delle proposte rivolte a un pubblico vasto e trasversale, amante della grande prosa e dei grandi capolavori della storia del teatro ma anche attento e curioso delle novità, con una particolare attenzione verso le giovani generazioni”. Spazio ai classici e alla drammaturgia contemporanea, tra il pathos della tragedia e l’umorismo sottile della descrizione delle fatiche della vita contemporanea, un divertissement teatral-musicale e la storia del pensiero logico-matematico nell’antichità. Nell’Estate sassarese sono in programma quattro spettacoli all’insegna della leggerezza ma anche dell’impegno civile, con i dilemmi etici sottesi al “Prometeo” nella mise en scène di Vacis e una riflessione sull’importanza della scienza nell’era dei tuttologi e delle fake news, un vademecum tra i mille impegni e le difficili acrobazie del quotidiano (ovvero l’altra faccia del multitasking) accanto alla raffinata e sorprendente antologia di brani celeberrimi proposta dalla travolgente Bandakadabra.
IL CARTELLONE
Inaugurazione – giovedì 6 luglio alle 21 – con un’avvincente rilettura del “Prometeo” di Eschilo: uno spettacolo di Gabriele Vacis e Roberto Tarasco con i giovani attori di PEM per riscoprire il fascino dell’antica tragedia. “Nella mitologia greca, gli dèi sconfiggono i loro antenati, i titani, e Zeus diviene signore dell’Olimpo con l’aiuto di Prometeo – si legge nella presentazione –. Prometeo, figlio di un titano, è quindi un giovane che si ribella ai genitori. Ed è a lui che gli dei affidano l’incarico di creare l’uomo. Siamo all’inizio. È un tempo giovane, fatto di aspettativa e di desiderio”. Nel dramma di Eschilo, Prometeo, reo di aver rubato il fuoco per donarlo agli uomini, è incatenato ad una rupe, mentre un’aquila gli divora il fegato: il figlio del titano diventa il simbolo della conoscenza «liberata dalle catene della superstizione e dell’ignoranza», e insieme della ribellione contro il potere.
Sotto i riflettori Davide Antenucci, Andrea Caiazzo, Chiara Dello Iacovo, Pietro Maccabei, Eva Meskhi, Erica Nava, Enrica Rebaudo, Edoardo Roti, Letizia Russo, Lorenzo Tombesi e Gabriele Valchera per la regia di Gabriele Vacis, con scenofonia di Roberto Tarasco, suono di Riccardo Di Gianni e cori a cura di Enrica Rebaudo, produzione Nidodiragno / CMC – PEM / Potenziali Evocati Multimediali.
Un coinvolgente racconto per quadri sul filo delle note – mercoledì 12 luglio alle 21 – con “Figurini”, un coinvolgente spettacolo comico-teatral-musicale dai toni vagamente surreali e dadaisti con Gipo Di Napoli e la Bandakadra, brillante e eclettica formazione di fiati e percussioni capace di spaziare tra differenti generi e stili. Una “fanfara urbana” – secondo la felice definizione del giornalista Carlo Petrini – che schiera Jack Bartocchi al sax, Elia Conti alla tromba, Gipo Di Napoli alle percussioni, Mido Husseini al sousafono, Paolo Inserra al rullante con Giulio Piola alla tromba (suoi anche gli arrangiamenti originali) e Daniele Raimondi al trombone, per un’antologia di pezzi celebri e meno conosciuti, reinterpretati in chiave contemporanea. “Figurini” è un raffinato divertissement, “un susseguirsi di “immagini musicali”, di piccoli atti unici legati tra di loro dal meccanismo dell’associazione mentale, della citazione, delle scatole cinesi, o molto più semplicemente da un accordo in Si bemolle”. Fil rouge naturalmente la musica, linguaggio universale che in un gioco di liberi e fantasiosi accostamenti permette di unire mondi diversissimi: “un riferimento alle atmosfere western e alle colonne sonore di Ennio Morricone si trasforma presto in un brano dei Beatles che a sua volta diventa l’occasione per riflettere ironicamente sulla “tossicità” degli smartphone e sulla sfortunata vita amorosa dei musicisti di “insuccesso”.
Ironia in scena, tra parole e musica – giovedì 13 luglio alle 21 – con “Il settimo giorno lui si riposò, io no”, uno spettacolo ideato e interpretato dalla blogger e scrittrice Enrica Tesio, già autrice di “Tutta la stanchezza del mondo” (Bompiani, 2022) e dalla cantautrice Andrea Mirò, per una narrazione a due voci che diventa quasi un diario in pubblico di acrobazie e fatiche del vivere quotidiano. Una intrigante performance teatral musicale in cui due artiste di grande talento mettono in risalto la complessità e le contraddizioni del presente, nella moderna civiltà dell’apparire, in cui la tecnologia è insieme supporto e tormento, nella necessità di dimostrarsi sempre all’altezza, costruire la propria immagine, privata e professionale, senza potersi mai fermare o concedersi un attimo di respiro. “Nessuno di noi può dimettersi dalle proprie stanchezze» – si legge nella presentazione – “siamo il popolo del multitasking che diventa “multistanching”… che scorrono le pagine dei social per misurare le vite degli altri… e la sera si portano il computer in camera da letto per guardare una serie e intanto rispondere all’ultima mail. Quelli che, per riposarsi, si devono concentrare”. Le parole piene di humour di Enrica Tesio trovano un contrappunto sonoro nelle canzoni proposte da Andrea Mirò, tra pezzi originali e citazioni, da Rino Gaetano a Giorgio Gaber, a Niccolò Fabi, fino a Lucio Dalla, «per celebrare, in musica, un elogio della lentezza”.
Finale all’insegna della scienza e della filosofia – giovedì 20 luglio alle 21 – con “La Matematica dei Greci” raccontata da Piergiorgio Odifreddi, per la regia di Sergio Maifredi, per riscoprire opere e autori fondamentali dell’antichità e la loro influenza sulla cultura occidentale (e non solo). “Come sulla faccia visibile della cultura greca svettano l’“Iliade” e l’“Odissea” di Omero e i “Dialoghi” di Platone, così su quella nascosta si ergono maestose le prime sistemazioni della matematica e della logica occidentali: gli “Elementi” di Euclide e l’“Organon” di Aristotele. Che non sono soggettivi racconti di guerra o di viaggio, né personali opinioni etiche o morali, ma oggettive e impersonali descrizioni di precise scoperte, destinate a rimanere immutabili, e rimaste immutate, nel corso dei secoli” – ricorda nella presentazione Piergiorgio Odifreddi, docente universitario e scrittore, autore di saggi e testi divulgativi rivolti a un più vasto pubblico –. “La cultura greca ha una faccia nascosta, come la Luna: è la faccia del razionalismo scientifico di Talete, Pitagora, Euclide, Archimede, Eratostene, Ipparco e Tolomeo. E il loro pensiero costituisce la vera radice della civiltà occidentale, oltre che il fondamento della tecnologia che domina la nostra vita”.
“La Matematica dei Greci” è un progetto di Sergio Maifredi e Piergiorgio Odifreddi, produzione Teatro Pubblico Ligure, che ripercorre la storia del pensiero logico matematico attraverso aneddoti, luminose intuizioni e rigorose dimostrazioni, in una narrazione affascinante e coinvolgente.