A Fora li brasgeri ha riempito le vie della vecchia Sassari.
Il centro di Sassari si è animato grazie all’evento “A fora li brasgeri”, che si è tenuto sabato scorso. Un esperimento riuscito secondo l’amministrazione comunale, proprio con l’intento di far vivere la città vecchia. ”Vogliamo che quella parte del centro storico riprenda a essere frequentata. La
gente ha risposto all’invito, questa è la strada da seguire: viverla è l’unica possibilità di restituirle la
centralità sociale, economica e culturale che ha smarrito nei decenni. Da qui può ripartire Sassari”, ha detto il sindaco Giuseppe Mascia.
Durante l’evento ci sono stati assaggi di piatti alla brace, che sono stati particolarmente graditi dal pubblico, ma anche tanta musica. La manifestazione è stata voluta da Mascia, dall’assessora alla Cultura, Nicoletta Puggioni, e da tutta l’amministrazione in carica, organizzata con l’associazione di promozione sociale Eat&Buffas.
”È stata una sorta di edizione zero, la prova generale di un’iniziativa destinata a ripetersi ogni anno più ricca e più bella, spartiacque ideale tra la Faradda di li Candareri e la fine dell’estate”, spiega l’assessora
Puggioni. ”Sabato sera il centro storico di Sassari era vivo, animato, illuminato e chiassoso come
vorremmo che fosse sempre”, ribadisce Mascia, mentre per Puggioni ”piazze, vie, vicoli, slarghi: per
tanti sassaresi e per i visitatori è stata un’occasione inedita per scoprire una parte della città in molti casi
sconosciuta”. Ecco perché ”il richiamo della tradizione gastronomica, per il quale ringraziamo i circoli
privati che hanno collaborato e Eat&Buffas che ci ha supportato, è stato il pretesto per riappropriarsi di
luoghi di cui vorremmo che la nostra comunità si innamorasse di nuovo – spiega il sindaco – abitandoli,
vivendoli, frequentandoli”.
Tornando a sabato sera, per Palazzo Ducale il bicchiere è mezzo pieno. ”La delusione di chi non è
riuscito ad acquistare il coupon per partecipare all’iniziativa, o che per ragioni logistiche non ha fatto in
tempo a degustare tutte le pietanze prenotate – riflette il primo cittadino – indica quanta voglia ci sia di
socialità, di occasioni di incontro, di vivere la città, di riprendersi gli spazi”. Chi volesse, ovviamente,
potrà chiedere il rimborso dei piatti non consumati (le modalità saranno presto indicate sulla pagina
Facebook dell’iniziativa). In alternativa il ricavato sarà utilizzato per sostenere qualche iniziativa benefica.
Ma l’amministrazione guarda avanti.
”Faremo tesoro degli aspetti che si possono migliorare, e la prossima iniziativa sarà ancora più grande – chiosa Mascia – lavoriamo per valorizzare e riscoprire ogni zona della città, era un obiettivo della manifestazione”. Un altro obiettivo centrato lo spiega Nicoletta Puggioni. ”Quest’amministrazione vuole promuovere iniziative e attività che contribuiscano alla salvaguardia dei valori storici e identitari di Sassari, immaginando un calendario di manifestazioni da realizzarsi ogni anno”, annuncia, riferendosi anzitutto alla Faradda col suo corollario di riti, tradizioni e manifestazioni. ”La formula testata sabato sarà il modello per una rassegna gastronomica che in futuro arricchirà il programma dei Candelieri – conferma l’assessora – una kermesse itinerante da programmare a fine estate, per rivitalizzare il centro storico e
valorizzare la tradizione gastronomica sassarese”. Soddisfatto anche Giovanni Cocco, presidente di Eat&Buffas, associazione che promuove la cultura alimentare e gastronomica locale e i prodotti tipici di Sassari, del suo territorio e di tutta la Sardegna.
”È stata una autentica operazione di riappropriazione culturale, la kermesse ha permesso di ricollegare
l’arrostita, uno dei più longevi, popolari e conosciuti riti della tradizione gastronomica sassarese –
afferma Cocco – ai luoghi in cui è nata e si è affermata come tratto identitario della comunità e del suo
modo di essere”.