I furti nelle auto parcheggiate a Sassari durante la notte del 16 aprile scorso.
Nella notte tra il 16 e il 17 aprile 2024, Sassari è stata teatro di una serie di furti nelle auto che ha lasciato un profondo sconcerto tra i residenti. Più di dieci veicoli parcheggiati nelle zone di San Giuseppe e dell’Istituto d’Arte sono stati presi di mira da due uomini, Omar Pintus, 32 anni, e Matteo Mannino, 46 anni.
Il modus operandi e i danni riportati.
I due avrebbero agito sfondando i finestrini dei veicoli per sottrarre qualsiasi oggetto trovassero all’interno. Tra gli oggetti rubati figurano capi di abbigliamento, gadget elettronici, occhiali da sole, peluche, attrezzatura da pesca, penne, matite. Quella stessa notte, la polizia locale, già impegnata in un servizio di controllo mirato nella zona, ha intercettato e fermato Omar Pintus in flagrante mentre si trovava dentro uno dei veicoli danneggiati.
La cattura e le accuse.
Il 32enne è stato trovato in possesso di numerosi oggetti rubati, trasportati in uno zaino, oltre ad attrezzi utilizzati per scassinare i veicoli. Sorpreso dalla proprietaria di un’auto, Pintus ha reagito strattonando e spingendo un agente del corpo forestale e uno della polizia locale che lo avevano fermato. Azione che ha portato all’aggravamento delle accuse con l’inserimento del reato di rapina.
Matteo Mannino, complice nei furti, è stato successivamente individuato e sottoposto a procedimento penale.
Le decisioni del tribunale.
Omar Pintus, ora detenuto per la violazione degli arresti domiciliari, è comparso davanti al giudice per le udienze preliminari ed ha scelto di patteggiare una pena di quattro anni di reclusione, concordata con il pubblico ministero.
Come scrive La Nuova Sardegna, diversa la strategia difensiva di Matteo Mannino, che ha optato per il rito abbreviato. L’udienza per il suo caso è stata fissata per aprile.
Gli abitanti esasperati.
I residenti della zona, già provati dai ripetuti episodi di vandalismo e furti notturni, avevano più volte richiesto un potenziamento dei controlli. Che quella notte hanno consentito di portare i due sassaresi a processo.