Il primo circolo di Futuro Comune a Sassari.
Futuro Comune ha scelto uno storico luogo della politica di Sassari come sede del suo primo circolo territoriale. Quella che un tempo era la sezione “Renzo Laconi” del Pci e del PD a Latte Dolce, ora è il punto di incontro dell’associazione politica coordinata a Sassari da Pierluigi Salis e che esprime il consigliere regionale Antonio Piu e i consiglieri comunali Marco Dettori e Mariano Brianda. La sede, che ha mantenuto la storica dedica al padre costituente, è stata inaugurata venerdì 31 luglio in via Gustavo Bianchi 6. La ristrutturazione ha lasciato ben visibile il vecchio bassorilievo del Partito comunista insieme a una grande foto di Enrico Berlinguer: un modo per marcare la continuità con quella esperienza. E lanciare un messaggio chiaro: la politica torni a mettersi a servizio dei cittadini. All’evento hanno partecipato il consigliere regionale Massimo Zedda e la consigliera comunale di Alghero, Ornella Piras.
Nel rispetto delle norme di sicurezza per il Covid, Futuro Comune ha scelto di celebrare l’apertura con un evento nel piazzale di fronte alla sede. Nell’intervento introduttivo Pierluigi Salis ha anticipato che dal primo settembre il locale ospiterà varie iniziative di confronto a partire dai temi legati al turismo e al mondo giovanile. Antonio Piu ha sottolineato l’importanza che la politica torni a essere vicina ai cittadini: “In un periodo storico in cui si è perso il contatto con le persone e le loro esigenze, in cui le sedi si chiudono noi la apriamo. Lo facciamo a Latte Dolce, in un quartiere vivo, pieno di energie e una lunga storia politica”.
Marco Dettori e Mariano Brianda hanno rimarcato l’impossibilità di dialogare con la maggioranza che governa Palazzo Ducale e l’importanza di “investire in democrazia” con iniziative come queste. Massimo Zedda ha puntato l’indice contro l’amministrazione regionale, considerata un modello di politica distante dai cittadini: “Con tutti i problemi che ci sono in questo periodo, il centrodestra sta solo pensando a moltiplicare le poltrone tra Province e Asl. Pensino piuttosto a garantire il diritto alla salute che in questo momento è messo in discussione”.